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Economia

Piano Renzi e riduzione fiscale, Confartigianato: "Grave l'esclusione delle piccole imprese"

Stefano Bernacci, segretario Confartigianato Fderimpresa Cesena, commenta le proposte presentate dal premier Renzi, riscontrando "elementi positivi ed altri che non vanno nella direzione auspicata e sollecitata

Nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi ha presentato un primo pacchetto di interventi per il rilancio dell'economia denominato "Una svolta buona". Stefano Bernacci, segretario Confartigianato Fderimpresa Cesena, commenta le proposte presentate, riscontrando "elementi positivi ed altri che non vanno nella direzione auspicata e sollecitata. Indubbiamente positivi sono la riduzione, seppure al momento limitata (10%) dell'Irap (questione lungamente sollecitata da Confartigianato), la riduzione del costo dell'energia per le Piccole medie imprese, la conferma della riduzione dei premi Inail, i 500 milioni messi sul fondo di garanzia per il credito alle PMI, l'esenzione del Sistri per le imprese fino a 10 dipendenti e le semplificazioni in materia di lavoro per l'apprendistato e per i contratti a tempo determinato".

"Così come è auspicabile che il taglio della pressione fiscale da 10 miliardi per i lavoratori dipendenti possa dare respiro ai consumi, favorendo l'attività delle nostre imprese di produzione per il consumatore e dei servizi - aggiunge Bernacci -. Positivo può essere lo stanziamento di 2 miliardi per l'edilizia scolastica perché trattandosi di piccoli interventi diffusi localmente è probabile che possa coinvolgere le nostre aziende di un settore drammaticamente sconvolto dalla crisi come quello dell'edilizia. Lo stesso ragionamento può essere teoricamente fatto per gli 1,5 miliardi messi a disposizione per fronteggiare il dissesto idro-geologico e per il piano casa approvato
Il pagamento completo dei debiti della pubblica amministrazione può consentire alle nostre imprese direttamente creditrici dello stato o di imprese a loro volta creditirici di poter avere finalmente quelle dotazioni finanziarie di cui vi è un gran bisogno per far quadrare i conti e creare un po' di condizioni per far ripartire investimenti e fiducia".

"Accanto a questi aspetti positivi ci sono tuttavia molteplici elementi di insoddisfazione. In particolare, l'aver escluso dai benefici della riduzione fiscale i lavoratori autonomi e le piccole imprese con il riemergere del pregiudizio (sostenuto ancora una volta principalmente dal sindacato) sull'evasione all'interno del nostro mondo - prosegue Bernacci -. Questo rappresenta l'aspetto più problematico della manovra perché non tiene assolutamente conto del fatto che il ceto medio produttivo è il settore che più pesantemente è stato coinvolto dalla crisi, dalle manovre di austerity promosse dai diversi governi che si sono succeduti e dallo schizzofrenico aumento degli adempimenti richiesti e che a differenza degli stipendi del lavoro dipendente il reddito di impresa non è assolutamente garantito e che realmente molti imprenditori in questi anni hanno fatto fatica a tirarsi fuori un compenso (quando non sono stati costretti ad immettere nell'azienda risorse accumulate in precedenza)".

"Per queste ragioni, pur non potendo esprimere un giudizio negativo su questa prima manovra (in attesa di vedere le modalità di attuazione e le coperture), rimane la convinzione che la strada per un adeguato riconoscimento del ruolo centrale della piccola imprese nel nostro paese rimane ancora lunga ed accidentata - aggiunge il segretario Confartigianato Fderimpresa Cesena -. Si continua, purtroppo, a non comprendere che, se non si liberano in maniera incisiva le imprese dalla giungla degli adempimenti e dalla pletora di insostenibili oneri fiscali e contributivi, continuerà la desertificazione del nostro tessuto produttivo e che senza piccole imprese non c'è ripresa ed occupazione. Il governo ha annunciato che nei prossimi mesi metterà mano alle riforme della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile".

"I contenuti dei provvedimenti saranno fondamentali per capire se realmente si cambia rotta o se si continua ad avere un'idea dell'economia lontana dal mondo reale. Il giudizio resta sospeso anche se il tempo a disposizione è sempre meno. Mentre la politica promette le imprese muoiono. Continueremo la nostra mobilitazione a partire, sul piano locale, dalle verifica sulle politiche che le amministrazioni locali adotteranno nei prossimi mesi in materia di fiscalità locale e di semplificazione amministrativa", conclude.

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