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Economia

Patrignani (Confcommercio): "Mobilità sostenibile sì, ma senza demonizzare le auto e le nuove aree di sosta"

"Gli spostamenti sono un tassello strategico della qualità della vita urbana e Confcommercio cesenate segue con attenzione gli sviluppi del Piano comunale urbano della Mobilità sostenibile che intende ridisegnare la viabilità cittadina"

"Gli spostamenti sono un tassello strategico della qualità della vita urbana e Confcommercio cesenate segue con attenzione gli sviluppi del Piano comunale urbano della Mobilità sostenibile che intende ridisegnare la viabilità cittadina di qui al 2030 e che, ci ricorda ancora l’assessora preposta Francesca Lucchi, si prefigge di dimezzare l’utilizzo delle automobili da parte dei cesenati, e di fare tutto il possibile per quadruplicare il ricorso alle biciclette", è quanto afferma il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani. 

"Confcommercio - dettaglia - è da sempre impegnata sui temi della qualità della vita urbana e il nostro Cat Asco Servizi sta elaborando un'indagine finalizzata all'elaborazione di un auspicabile progetto per la rigenerazione del centro storico. La sostenibilità della vita urbana a parer nostro coincide con la sua piena fruibilità con le modalità di spostamento più agevoli possibili, dal centro alla periferia e in questo senso tutte le forme di spostamento vanno tutelate e valorizzate, sensibilizzando se si crede all’utilizzo dei mezzi non motorizzati, ma lasciando all’individuo la libertà nella scelta degli spostamenti, a seconda delle sue esigenze specifiche. E’ prerogativa degli Stati etici prefiggersi l’obiettivo di educare e indirizzare i comportamenti legittimi delle persone sulla base di posizioni ideologiche che non collimano con il principio della salvaguardia delle libertà. Non è certamente questo il caso del nostro Comune, ma Confcommercio ritiene che l’obiettivo della mobilità sostenibile vada conseguito senza demonizzare alcun tipo di spostamento, per lo più in uno scenario in cui lo sviluppo delle automobili ibride, elettriche ed ecologiche si sta imponendo e lo sarà sempre più un futuro. In questo senso gli auspici sono che nel 2030 il mercato dell’automobile sia sempre più fondato sulle auto elettriche e bisognerebbe spiegare alle case automobilistiche, ma prima ancora agli acquirenti,  perché si intenderebbe dimezzare la circolazione delle auto. In realtà la sostenibilità non deve essere un totem ideologico con delle premesse ritenute inconfutabili, ma va perseguita con sano empirismo, armonizzando tutte le esigenze di spostamento e investendo per rendere più appetibili quelle che ancora presentano lacune, come ad esempio il trasporto pubblico di cui da più lustri si auspicano le corsie privilegiate per favorire celerità e rispetto dei tempi.

"Proseguendo nel ragionamento, non esiste per definizione spostamento senza sosta e in questo senso, si constata che del nuovo (e mai identificato) parcheggio a servizio del centro storico, previsto nel programma di legislatura della giunta, a oltre due anni dall’entrata in operatività della giunta nulla è stato detto e anche nella presentazione del Piano della Mobilità sostenibile non è stato fatto alcun accenno, come se le esigenze della sosta agevole non rispondessero anch’esse al bisogno di sostenibilità degli spostamenti in centro e se non si fosse mai sperimentata l’insostenibilità di non trovare un parcheggio comodo non troppo distante dal lungo che si intende raggiungere. Va bene impostare la città verso il 2030, ma pensiamo anche alla Cesena dei nostri anni. Non vorremmo che quel parcheggio così necessario dopo la soppressione di quello di piazza della Libertà fosse finito nel dimenticatoio o comunque fosse stato inserito nel programma, ma senza crederci fino in fondo. Concludendo, secondo Confcommercio per rigenerare la vita urbana, gli spazi, gli arredi, gli spostamenti servono scelte equilibrate, concretezza e sana laicità. La città sostenibile non è figlia dell’ideologia, qualunque essa possa essere, ma di scelte plausibili e pragmatiche che privilegino la necessità del buon vivere", conclude Patrignani.

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