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Pagamenti delle imprese: aumentano i ritardi, ma Forlì-Cesena è seconda in regione per puntualità

Nella classifica delle province, in regione la migliore è Reggio Emilia che è settima, seguita da Forlì-Cesena che è decima

Con il 44,8% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, l’Emilia-Romagna è al 2° posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al 31 marzo 2021. Aumentano i ritardi gravi: a dicembre 2020 le imprese che effettuavano i pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni erano l’8%, lo scorso marzo sono passate all’8,3%, con una variazione del +3,8%.

Fra le 20 province italiane le cui imprese, a confronto con l’ultimo trimestre del 2020, hanno registrato il maggior peggioramento nei pagamenti oltre 30 giorni, Rimini è al 6° posto (+10,1%), Ferrara al 13° (+7%), Ravenna al 16° (+6,5). In regione, Parma è l’unica provincia che fa segnare un decremento nei ritardi gravi (-1,1%), mentre diminuiscono i pagamenti puntuali a Ravenna (-2,6%), Forlì-Cesena (-1,5%), Ferrara (-1,3%) e Rimini (-0,2%).

Nella classifica delle province, in regione la migliore è Reggio Emilia (7°), seguita da Forlì-Cesena (10°), Ferrara (13°), Modena (15°), Ravenna (18°), Bologna (19°), Parma (24°), Rimini (31°) e Piacenza (36°). Rispetto a dicembre 2020, Parma è fra le province italiane che hanno guadagnato più posizioni (4). Piacenza e Reggio Emilia ne guadagnano 2, Bologna, Ferrara e Modena una, mentre Ravenna e Forlì-Cesena ne perdono 3 e Rimini una.

Le aziende italiane che pagano puntualmente clienti e fornitori rappresentano il 36,5% del totale, un dato superiore del 4,6% rispetto a quello dello stesso trimestre nel 2020, quando l’emergenza Covid-19 era appena iniziata, mentre le imprese che effettuano i pagamenti in grave ritardo sono il 13,1% (+23,6% rispetto a fine marzo 2020). 

Le microimprese, con il 38,5% di pagamenti alla scadenza, sono le più virtuose ma registrano anche la maggiore quota di ritardi gravi (14%, a fronte del 9,7% delle piccole, del 6,8% delle medie e del 6,3% delle grandi).

Per quanto riguarda i settori, rispetto a dicembre 2020 il commercio al dettaglio è il settore con l’incremento più elevato di ritardi gravi (+4,5%), seguito da agricoltura, foreste, caccia e pesca (+4,1%) e servizi finanziari (+3,3%).

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