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Economia

A Cesena la presentazione regionale della guida 2017 "Osterie d’Italia"

La serata, che celebra la gastronomia regionale e presenta la nuova guida si svolgerà in collaborazione con la Confesercenti Cesenate e la Centrale del Latte di Cesena e servirà a sostenere il progetto “Un Futuro per Amatrice”

Appuntamento d’eccezione a Cesena per la presentazione regionale della guida 2017 di Osterie d’Italia, di Slow Food Editore. La presentazione si terrà martedì, alle ore 20,15, al ristorante Cerina di San Vittore di Cesena e per l’occasione verrà realizzata una cena con 4 tra le migliori osterie della regione presenti in guida, La Campanara di Galeata, l’antica Trattoria Cattivelli di Monticelli d’Ongina (Piacenza), la Trattoria del Borgo di Monteveglio (Bologna) e il Ristorante Cerina, di San Vittore di Cesena. I vini saranno quelli dell’azienda Biologica Villa Venti (chiocciola Slow Wine) e della Cantina Braschi 1949. La serata, che celebra la gastronomia regionale e presenta la nuova guida si svolgerà in collaborazione con la Confesercenti Cesenate e la Centrale del Latte di Cesena e servirà a sostenere il progetto “Un Futuro per Amatrice”.

Alla presentazione partecipano il presidente di Slow Food Emilia-Romagna, Raffaela Donati; il curatore di Osterie d'Italia, Eugenio Signoroni; il coordinatore regionale di Osterie d'Italia, Gianpiero Giordani. È stato invitato Vasco Errani, commissario straordinario del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso. La quota di partecipazione alla serata (compresa una copia della guida a coppia) è di 40 euro (35 euro per i soci Slow Food). Info e prenotazioni (telefono 0547.622602, 348.7517095 slowfoodcesena@gmail.com). Un’unica regione con molteplici, differenti identità. Il trattino che sulla carta separa l’Emilia dalla Romagna rievoca proprio quei confini sfumati, che si trasformano in percorsi gastronomici diversi, dove a fare da filo conduttore è l’amore innato per l’accoglienza e per una cucina generosa e abbondante, elementi comuni ai due territori. Protagonisti sono le donne e gli uomini ancora custodi di un saper fare che si tramanda di generazione in generazione. E se la tavola non basta, forte è la tradizione del cibo di strada, con “il” gnocco fritto, le tigelle, le crescentine e i borlenghi emiliani, o le piadine, il tortello alla lastra e il pesce fritto al cartoccio romagnoli.

Goloso il menù proposto, che prevede un cartoccio di polpettine a scottadito; tortello alla lastra della tradizione; piadina fritta con squacquerone della Centrale del Latte di Cesena; peschina dolce, preparati dall’osteria La Campanara - Pianetto di Galeata; Verzini autunnali (verza scottata con ripieno di carne di vitello e maiale, uova e grana padano in sugo leggero di pomodoro e purè) - Pisarei e fasò (gnocchetti con pane raffermo e farina scottati con acqua calda e conditi con sugo rosso di fagioli borlotti e sbriciolata di salsiccia) proposti dall’Antica Trattoria Cattivelli – Isola Serafini di Monticelli d’Ongina; tortellini nel brodo buono con ripieno di Mortadella di Pasquini e Brusiani, Parmigiano di Bianca Modenese (Presìdio Slow Food), del caseificio di Rosola, polpa di maiale, uova e noce moscata - Ganassino (guancialino di vitella, cotto nella Barbera di Montebudello, con scalogno, sale grosso e aceto balsamico tradizionale dell’Acetaia Pedroni di Nonantola, cucinati dalla Trattoria del Borgo – Monteveglio in Valsamoggia (Bologna); torta di ricotta e squacquerone della Centrale del Latte di Cesena ai frutti di bosco del Ristorante Cerina – San Vittore di Cesena.

Il pane, biologico e preparato con lievito madre, è preparato dall’Azienda agricola  Tirli – Santa Sofia. Ad accompagnare la cena i seguenti vini: Serenaro – Forlì Bianco Igt 2015 da uve Famoso – Az. Biologica Villa Venti; Primosegno – Romagna Sangiovese Doc Superiore 2012 (Vino Slow) – Az. Biologica Villa Venti; Campomamante – Vino bianco dolce da uve Albana – Cantina Braschi 1949. "Con questa nuova edizione desideriamo rimanere il più fedeli possibile al concetto di osteria. Per questo abbiamo scelto di ridurre notevolmente le pagine della guida e raccontare, invece, tutti quei locali che racchiudono in sé l’idea tradizionale: luoghi informali, semplici, accoglienti e la cui cucina si rifà alla tradizione", affermano Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori della guida, commentano così l’edizione numero 27 di Osterie d’Italia. "Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale, come sempre, il supporto dei collaboratori sul territorio, che segnalano i locali più caratteristici e autentici". Un volume tutto nuovo che si interroga sul lessico dell’osteria e cerca di individuare quelle che aderiscono maggiormente alla definizione canonica.

Numerosi i riconoscimenti regionali: 18 le Chiocciole emiliano romagnole assegnate a Osteria Bottega (Bologna); Trattoria di Via Serra (Bologna); Osteria del Vicolo Nuovo da Rosa e Ambra - Imola; Amerigo dal 1934 - Valsamoggia; Trattoria del Borgo - Valsamoggia; Da Ottavio a Sogliano al Rubicone; La Campanara di Galeata; Entrà,  Finale Emilia (Modena); La Lanterna di Diogene - Bomporto (Modena); Osteria di Rubbiara - Nonantola (Modena); Ai Due Platani e Antichi Sapori di Parma; Antica Locanda del Falco di Gazzola (Piacenza); Antica Trattoria Cattivelli - Monticelli d´Ongina (Piacenza); Ostreria Pavesi, Podenzano (Piacenza); Campanini, Busseto (Piacenza); Locanda Mariella di Calestano (Parma) e La Baita, Faenza. E dieci: le novità La Civichella – Castel San Pietro Terme, Trattoria Pomposa Al Re Gras (Modena), Enoteca da Renato (Piacenza), Ostreria Pavesi di Podenzano (Piacenza), Osteria di Fornio – Fidenza (Parma), Osteria della Stazione di Felino – Felino (Parma), La Boschina – Fidenza (Parma), Lo Zibaldino, Conselice; Canossa (Reggio nell’Emilia) e Pacini di Torriana (Rimini).

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