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Economia

Orogel si espande: 80 milioni d'investimenti nel segno del benessere

In tutto il sistema della filiera Orogel, dal campo fino al punto vendita, operano attualmente 1.600 lavoratori, di cui 80 assunti negli ultimi 24 mesi

Ottanta milioni di euro, che verranno utilizzati per la costruzione di nuovi stabilimenti e di linee produttive dotate delle tecnologie più avanzate, che segue il corposo investimento (120 milioni di euro) del quinquennio 2011-2015. Con una caratteristica peculiare: si va verso l’impatto ambientale zero. Orogel, l'azienda cesenate specializzata nella produzione di verdure fresche surgelate, ha presentato il piano di investimenti varato per il triennio 2016-2018. “L’attenzione per l’ambiente che da sempre ci contraddistingue – spiega Bruno Piraccini, amministratore delegato Orogel –, ci ha spinto ad avviare questo nuovo progetto, che ci porterà ad essere la prima azienda di surgelati in Italia a costruire un magazzino di queste dimensioni che non grava sull’ambiente che ci circonda. Per continuare a seguire il nostro percorso votato alla qualità, all’italianità, al rispetto della natura e dei suoi ritmi”.

OCCUPAZIONE - In tutto il sistema della filiera Orogel, dal campo fino al punto vendita, operano attualmente 1.600 lavoratori, di cui 80 assunti negli ultimi 24 mesi. Senza tenere conto degli agricoltori che si occupano delle coltivazioni. Con l’ultimazione dei lavori, prevista tra la fine del 2017 e l’inizio 2018, è in programma un ulteriore incremento di occupazione nella misura del 3/4%.

MERCATO - Al 31 agosto l’azienda registra una crescita pari al 7,5% a volume e del 13,1% a valore, con una quota di mercato in crescita dell’1%. Dagli stabilimenti Orogel, primo produttore italiano di vegetali freschi surgelati, proviene circa un quarto della produzione nazionale di verdure surgelate.

Orogel, la presentazione del piano triennale

I RISULTATI NEL “GREEN” - Dagli inizi della sua attività, nei primi anni ’70, il Gruppo ha perseguito una forte politica sostenibile. Che si traduce ancora oggi in risparmio energetico e utilizzo di energia di trigenerazione, fotovoltaico e biogas, recupero e riutilizzo delle acque depurate e potabilizzate per i cicli di produzione.

Cogenerazione - Grazie a un efficiente impianto di cogenerazione a gas naturale, è stato calcolato un calo di emissioni annuo di anidride carbonica in atmosfera pari a 1.865,24 tonnellate. Il 2014, all’entrata in esercizio del nuovo corpo fabbrica dedicato allo stoccaggio del vegetale fresco, ha visto l’installazione di un sistema di trigenerazione per il raffrescamento del vegetale in attesa del suo avvio alle linee di lavorazione.

Energia Rinnovabile - L’energia rinnovabile prodotta da Orogel ogni anno, da impianto fotovoltaico sito sui capannoni aziendali, è pari a circa 310.208,83 kwh. Inoltre l’azienda partecipa in società produttrici di energia da impianti eolici e in società che producono energia da compost con l’utilizzo di sottoprodotti della propria catena di produzione.

Acqua - Il 30% dell’acqua depurata viene riutilizzato per i circuiti di raffreddamento e per usi tecnologici.

Packaging - Nella progettazione degli imballaggi si applicano diverse azioni tese a ottenere il massimo dei vantaggi in termini di qualità, minimizzando la quantità di rifiuti prodotti, tutti comunque riciclabili. La linea Vegetali Bio di Orogel Food Service, per esempio, è prodotta con imballaggi compostabili, mentre nel Minestrone Leggerezza sono stati ridotti i materiali utilizzati nella produzione della busta diminuendo quindi le emissioni di anidride carbonica, il consumo di acqua e di energia.

Sottoprodotti - L’azienda partecipa a tre società di scopo che hanno portato in esercizio tre impianti di digestione per produzione di biogas a fini energetici ciascuno della potenza di 999 kW elettrici.

I NUOVI INVESTIMENTI - Innovazione, efficienza dei processi, risparmio energetico e sostenibilità ambientale: questi i concetti che hanno guidato il team di progettisti nell’ideare il nuovo sito produttivo in fase di costruzione a Cesena, che ambisce a rappresentare un avanzato modello di ingegneria industriale. Un progetto capace di creare un ambiente positivo per chi vi opera, nel rispetto dei più severi standard igienico-sanitari e della sostenibilità ambientale, con ricadute positive per il territorio e sotto il profilo sociale.

I numeri dell’opera sono notevoli: su un’area di circa 45.000 mq di superficie utile lorda edificata saranno disposti i reparti produttivi, la logistica di spedizione al mercato e i magazzini di conservazione per il prodotto surgelato a funzionamento automatico, oltre agli indispensabili corpi tecnici. In un progetto di lungo periodo questo primo stralcio prevede un magazzino del freddo a conduzione totalmente automatica di 7.800 metri quadrati (per circa 230mila metri cubi di volume), in esercizio a meno 25 gradi per conservare 35mila tonnellate di prodotto surgelato. In stretta connessione saranno realizzati due reparti di confezionamento per 14.400 metri quadri complessivi.

Tecnologie di ultima generazione permettono una gestione della movimentazione interna ed esterna del prodotto totalmente automatica all’interno delle linee. L’automazione e la nuova gestione informatica sono gli strumenti strategici che permetteranno l’efficiente e sinergica gestione del complesso intreccio di processi produttivi e logistici che nel nuovo stabilimento dovranno coordinarsi con perfetto sincronismo. Sono già stati selezionati materiali costruttivi e accorgimenti che miglioreranno la coibentazione anche di tutti i reparti di produzione in modo che la minore dispersone termica riduca il fabbisogno energetico nel rispetto della ‘catena del freddo’, fondamentale per la qualità del prodotto surgelato.

È pianificata l’installazione di una centrale di trigenerazione ad alta efficienza, alimentata a gas naturale, dimensionata per soddisfare in autoproduzione il fabbisogno elettrico e, grazie alla tecnologia dell’assorbimento, per derivare l’energia frigorifera necessaria al raffrescamento anche dei locali produttivi, con una sensibile riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a circa 1.300 tonnellate ogni anno. Inoltre, nei nuovi reparti tutta l’acqua impiegata verrà interamente riutilizzata. L’entrata in esercizio del nuovo stabilimento, previsto per il secondo semestre 2017, con il contemporaneo trasloco dei reparti di confezionamento libererà spazi nei due attuali siti produttivi per nuovi reparti, destinati a produzioni innovative per un’alimentazione attenta alla salute e al benessere.

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