Nuovo stabilimento da 30 milioni fermo da un anno per la Soprintendenza: altro stop
Spiega Piraccini: “Sono amareggiato. E' un Paese che non va da nessuna parte così. In mesi di indagini non è stato trovato niente"
E' fermo da circa un anno per i capricci della Soprintendenza ai beni archeologici: un progetto da 30 milioni di euro che sarebbe dovuto partire lo scorso anno e che punta a realizzare il nuovo stabilimento Orogel sulla via Dismano. Dopo che finalmente era stato sbloccato, il cantiere subisce un nuovo stop. La notizia arriva durante la conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio 2015 del colosso cesenate dei surgelati.
Una notizia che fa sbottare l'amministratore delegato Bruno Piraccini: “E' una vergogna di questo Paese. Da giugno dello scorso anno fino ad aprile non abbiamo effettuato i lavori per le indagini archeologiche, con un danno di 2 milioni di euro causato dal ritardo e con già 300mila euro spesi per le indagini. Al termine di esse ci siamo anche proposti di curare una pubblicazione, così da non lasciare negli archivi questi studi. Ora, dopo che ci sono stati dati tutti i permessi, ci è arrivata una telefonata dall'archeologa di Bologna che ci dice di fermare i primissimi lavori che erano appena partiti. Attendiamo di capire il perché”.
Continua Piraccini: “Sono amareggiato. E' un Paese che non va da nessuna parte così. In mesi di indagini non è stato trovato niente, se non del terreno di colore diverso che indicherebbe che c'erano delle capanne in epoca romana o precedente. Se c'è qualcosa, altrimenti, ce lo indichino”. La burocrazia della Soprintendenza sta quindi tenendo fermo un progetto, il cosiddetto “Orogel 3”, che prevede una superficie di 30mila metri quadri, per 30 milioni di euro di cantiere.