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Artigiani e commercianti in rivolta contro il Sistri: "Costoso e non funziona"

Le Associazioni del Commercio e dell'Artigianato del territorio, ribadiscono di non intendere mettere in dubbio la necessità di combattere le ecomafie ed il traffico illegale di rifiuti

“No al Sistri”; è la perentoria richiesta che Confartigianato, Cna, Confesercenti e Confcommercio di Forlì-Cesena indirizzano ai parlamentari locali Laura Bianconi, Enzo Lattuca, Gianluca Pini, Bruno Molea e Marco Di Maio. Scrivono le associazioni: “Con l’approvazione dell'emendamento al decreto legge Milleproroghe in Legge, sono state posticipate al 1° gennaio 2015 le sanzioni per il mancato o errato utilizzo del SISTRI. Tale provvedimento potrebbe suonare come una sorta di proroga della sua operatività. Ma così non è. Infatti, viene confermata la partenza obbligatoria dal prossimo 3 marzo per le imprese produttrici di rifiuti speciali pericolosi”.

E criticano: “Per quanto ci riguarda, assistiamo all’ennesimo tentativo di avvio del Sistri anche per i Produttori di rifiuti speciali pericolosi. E' un maldestro e furbesco tentativo di far passare dalla finestra, ciò che non passa dalla porta principale. Dal 3 Marzo prossimo, infatti, le imprese produttrici se intendono smaltire i propri rifiuti speciali pericolosi, avranno il servizio dalle imprese di trasporto e/o smaltimento, solo a condizione che siano abilitate con le procedure e modalità SISTRI. Quindi a tutti gli effetti questo sistema decollerà”.

Le Associazioni del Commercio e dell'Artigianato del territorio, ribadiscono di non intendere mettere in dubbio la necessità di combattere le ecomafie ed il traffico illegale di rifiuti. Ma aggiungono: “Occorre però farlo con modalità semplici in capo alle piccole e medie imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa , oltre ad un'efficace risultato. Nonostante la promessa delle istituzioni competenti di semplificare questo sistema (SISTRI), in maniera che sia realmente a portata di piccola impresa, semplificazioni effettive , che diano la conferma del cambio di paradigma, non se ne vedono”.

“Nonostante la partenza dal 1° ottobre scorso del sistema a carico delle imprese di gestione e trasporto di rifiuti speciali pericolosi, ad oggi non si ha nessuna garanzia effettiva, che tale sistema sia efficace, e soprattutto gestibile con semplicità e non con un appesantimento di costi e burocrazia.

Il SISTRI non è cambiato e per CONFESERCENTI, CONFCOMMERCIO, CNA e CONFARTIGIANATO, così come è stato concepito va abolito, e va completamente ripensato con criteri di semplicità, accessibilità, efficacia, efficienza e non onerosità. Ad oggi il programma per le piccole e micro-imprese è inutilizzabile, ingestibile, inapplicabile e non si esauriscono gli aggettivi . Inutile dire che farlo partire è una vergogna. Nonostante i problemi della crisi le Istituzioni si ostinano a complicare la vita delle imprese ed a non risolvere i problemi dell'eccessiva burocrazia. In un momento peraltro dove la crisi picchia duro, la recessione causa chiusure d'imprese e perdita di posti di lavoro, e le piccole imprese lottano quotidianamente per adempiere ai numerosi obblighi tributari e contributivi, per riscuotere i crediti, per avere accesso al credito . In altre parole per continuare a stare in piedi e sperare nel proprio futuro”.

“Questo sistema non funziona, non è fatto a misura di piccole imprese ed è già costato milioni di euro buttati al vento (325.470 imprenditori hanno speso 70 milioni di Euro per l'iscrizione al Sistri, per l'acquisto di oltre 500.000 chiavette USB e di quasi 90.000 Black box). CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI lanciano un accorato appello ai Parlamentari Locali ed alle Istituzioni competenti, affinchè non si ignori la richiesta di superare il SISTRI, come chiedono a gran voce le piccole e medie imprese del territorio”.

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