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Montagna, Confartigianato: "Incentivi alle imprese e reti artigiane di aiuto locale"

Montagna al centro dell’agenda politica con progetti di investimento per continuare a garantire un’economia locale competitiva, più efficiente protezione e coesione sociale

Montagna al centro dell’agenda politica con progetti di investimento per continuare a garantire un’economia locale competitiva, più efficiente protezione e coesione sociale, sostenibilità dell’ambiente e delle risorse naturali e paesistiche. Lo hanno chiesto le Confartigianato della Romagna, fra cui quella di Cesena, alla Conferenza della Montagna promossa dalla Regione Emilia Romagna tenutasi a Bagno di Romagna. Si tratta di istanze che Confartigianato Valle Savio declinerà nel territorio rapportandosi con sindaci, amministrazioni e interlocutori istituzionali.

“Per le Confartigianato romagnole - rimarcano il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena formato da Stefano Ruffilli, Marcello Grassi e Daniela Pedduzza, il presidente Valle Savio Valerio Cangini e il segretario Stefano Bernacci - le criticità magari da risolvere sono rapida messa in sicurezza della E45, ripristino della viabilità nella strada provinciale Tiberina, il gap infrastrutturale nei collegamenti viari di secondo livello, carenti infrastrutture telematiche , dissesto geologico, necessità di ulteriori invasi idrici intermedi, maggior costo dei servizi pubblici a partire dal trasporto locale. Altre criticità di tipo economico riguardano il fare impresa e il ricambio generazionale, l’alto costo degli insediamenti produttivi, e la difficoltà nel garantire le reti di collegamento del servizi, la promo-commercializzazione dei prodotti locali con la necessità di un marchio d’area che identifichi identità e specializzazioni, politica degli appalti che favorisca l’imprenditoria locale. Queste criticità si innestano in un quadro sociale caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente necessità di una rete di assistenza”.

“Le proposte di Confartigianato Romagna per intervenire sulla situazione - aggiungono i vertici di Confartigianato - partono dalla richiesta di sviluppare un gioco di squadra istituzionale con logica di Area Vasta perché per i singoli Comuni è sempre più difficile risolvere i problemi e di facilitare le condizioni di insediamento e mantenimento delle imprese anche attraverso la leva urbanistica (indici edilizi e oneri di urbanizzazione facilitanti, snellezza nelle pratiche amministrative), oltreché burocratica e fiscale. Le richieste specifiche riguardano incentivi finalizzati a favorire l‘insediamento di attività artigianali nelle località scarsamente popolate, il ripensamento delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali coinvolgendo le imprese territoriali, la realizzazione di investimenti nelle strutture fisiche e telematiche; l’attuazione di una una politica perequativa a favore della montagna attraverso risorse specifiche delle entrate locali a compensazione dei vantaggi che la montagna fornisce ai cittadini di pianura, di interventi per la salvaguardia ambientale del territorio realizzati anche dalle imprese. Proponiamo inoltre la creazione di reti artigiane di aiuto locale supportate dalla pubblica amministrazione per fornire servizi ai soggetti più isolati e deboli, la valorizzazione delle botteghe artigiane sotto il profilo economico e culturale nei progetti regionali di incoming, l’attuazione di politiche energetiche di qualità ambientale con lo sviluppo della Green Economy utilizzando le energie rinnovabili e e riqualificando edifici pubblici e privati con la bioedilizia. Questa serie di interventi deve essere condotta applicando il principio di sussidiarietà secondo cui compiti e funzioni vanno assegnati a quei soggetti che sono in grado di svolgerli meglio degli altri”.

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