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Mercato dell'auto, crisi senza fine: chi sale e chi scende. Fiat in calo ma resta il marchio più venduto, bene Audi

Fiat si conferma il marchio più venduto, con 1095 immatricolazioni, ma ha registrato una flessione nelle vendite del 6,25% (nel 2020 le auto vendute dalla casa italiana furono 1168

La crisi del mercato automobilistico non conosce fine. E non fa eccezione la provincia di Forlì-Cesena. Nel 2021 sono state 8.063 le vetture immatricolate, con una diminuzione rispetto all'anno precedente del 4,1%, quando il mercato era stato condizionato indubbiamente anche dalle restrizioni imposte per frenare la diffusione del covid-19. E se si guarda al 2019 il confronto è ancora più impetuoso: -27,55%. A fornire i numeri è il Centro Studi e Statistiche Unrae. A cosa è possibile attribuire questa crisi? Oltre alla pandemia, alla debolezza del quadro economico, all'insufficiente sostegno alla domanda degli incentivi statali e alla crisi dei microchip. 

Le vendite per marchi

Fiat si conferma il marchio più venduto, con 1095 immatricolazioni, ma ha registrato una flessione nelle vendite del 6,25% (nel 2020 le auto vendute dalla casa italiana furono 1168). Bene la gamma ibrida, passata da 216 a 455, mentre sono crollate le vendite di auto a benzina, da 621 a 285. Guardando al mercato italiano, non è andata bene all'Alfa Romeo, con le immatricolazioni crollate del 42%, da 57 a 33, mentre Lancia ha fatto segnare un -17,2, da 301 a 249 vetture uscite dalle concessionarie. Boom per la casa di Isernia Dr, da 8 a 76 vendite, tutte con alimentazione a gpl.

Umori differenti in casa Audi e Volkswagen. Il marchio dei quattro anelli ha guadagnato il 17,5%, passando da 194 a 228 veicoli immatricolati. La casa automobilistica di Wolfsburg ha perso il 20,82%, da 802 a 635 vendite. Segno meno anche in casa Mercedes, da 319 a 295 vetture vendute. 2021 positivo per Bmw, in crescita del 25,9%, con 160 nuove auto in circolazione (nell'anno precedente furono 127). 

Aumento delle vendite del 15,9 per Citroen, da 251 a 291 chiavi in mano, mentre la derivata Ds ha messo in circolazione 36 modelli, lo stesso numero dell'anno precedente. Sono in 31 ad aver scelto il marchio Cupra, mentre Dacia ha visto vendite in linea con l'anno precedente, da 545 a 549 vetture in strada. Volume di immatricolazioni ridotto del 20,62% per Ford, da 800 a 635 auto in circolazione. 

Per quanto riguarda le giapponesi, Honda è passata da 75 a 58 unità (ibride passate da 28 a 34), mentre Kia ha fatto registrare un aumento delle immatricolazioni da 251 a 293 (44 ibride), Mazda da 59 a 63 (47 ibride), Suzuki da 210 a 302, tutte ibride, mentre le vendite di Toyota sono praticamente le stesse del 2020, una in meno (360, 274 ibride). Segno più per Subaru, da 6 a 14. E' stato un 2021 importante per Hyundai, con 305 auto vendute (121 ibride) contro le 265 di un anno fa.

E' stato un 2021 in linea col 2020 per Land Rover grazie alle motorizzazioni ibride (88), chiudendo l'anno con due modelli in circolazione in più rispetto al precedente (105 a fronte delle 103), così come anche per Nissan (un modello in meno rispetto al 2020, da 132 a 131). Mini ha messo in circolazione nove modelli in più rispetto al 2020, 88, cinque delle quali ibride plug-in. Segno meno per Opel, da 478 a 430, così come per Peugeot, da 543 a 408, Volvo da 125 a 108, Jeep da 210 a 163 e Renault, da 514 a 413. In controtendenza Seat, da 139 a 153, così come Skoda, 158 a 163.

Nel 2021 nessuno si è concesso una Ferrari (otto immatricolate nel primo anno del covid) o una Mclaren (una venduta nel 2020), mentre è stata venduta una Lamborghini ed una Alpine. In otto hanno invece scelto Maserati (due ibride). Ci sono due Porsche in circolazione in più sul 2020, da 30 a 32, mentre le vendite di Lexus sono diminuite da 25 a 7. Si vedono più Abarth in strada, da 17 a 23. 

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