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Mercato Saraceno, Confcommercio: "Sagre e bancarelle sono da rilanciare"

"In ogni città, e ancor più nei paesi piccoli come il nostro, il commercio è fattore di coesione sociale ed è elemento vitale per il miglioramento della qualità della vita", osserva Bracciaroli

"Dopo il periodo sacro dello shopping di Natale, occorre mettere in campo a Mercato Saraceno un piano mirato per rilancio del commercio nel suo centro commerciale naturale, il centro storico del paese, dove negli anni Sessanta le attività erano un settantina ed ora sono scese attorno alla trentina, complici anche scelte di programmazione che hanno previsto la creazione di un centro commerciale, unico nei paesini di vallata". E' quanto afferma Bruno Bracciaroli, presidente Confcommercio Mercato Saraceno.

"I commercianti si sono autofinanziati con le luminarie, hanno realizzato le locandine affisse nei negozi e sono impegnanti nella tradizionale maratona natalizia con le aperture no stop - Bracciaroli -. Mercato Saraceno è abbellita a festa e il Natale cittadino lo si percepisce e lo si sente anche grazie al calore delle luminarie e delle vetrine addobbate. Ma ci sono molti nodi da raffrontare, dopo l'Epifania, insieme all'amministrazione comunale che, completato il periodo canonico della luna di miele, ora deve iniziare a incidere con provvedimenti efficaci per rilanciare lo sviluppo".

Continua Bracciaroli: "Apprezziamo di Monica Rossi il fatto che si muova come un sindaco in mezzo alla gente e non si chiuda nel palazzo, ma bisogna ora identificare degli obiettivi concreti da raggiungere. Ne suggeriamo una manciata: sistemazione e valorizzazione del mercato ambulante anche attraverso orari più estesi lungo la mattinata per fornire quei servizi che un paese che non a caso si chiama Mercato ha il dovere di dare alla collettività; rimpinguamento di negozi delle varie merceologie, grazie anche ad incentivi e facilitazioni da studiare per ovviare al problema crescente dei locali sfitti".

"Mercato Saraceno ha molti bar, ma ci sono altri settori scoperti ed è bene che un paese come il nostro riequilibri e armonizzi la sua offerta anche con incentivi alle eventuali neoimprese - prosegue il presidente di Confcommercio -. E ancora: a mercato serve il rilancio delle fiere che puntino sulle nostre eccellenze con nuove proposte per dare concretezza ad una precisa vocazione del nostro paese. Basilare inoltre è anche la valorizzazione del mondo associativo e del volontariato, a partire dalla risorsa cittadina costituita dalla Pro Loco, per la promozione di eventi e iniziative".

"In ogni città, e ancor più nei paesi piccoli come il nostro, il commercio è fattore di coesione sociale ed è elemento vitale per il miglioramento della qualità della vita - conclude Bracciaroli -. Oggi i nostri sindaci definiscono identitari quei servizi essenziali di cui non si può fare a meno: fra questi c'è anche quello del commercio cittadino fornito da un rete distributiva al dettaglio nel centro dell'abitato senza il quale una comunità vive peggio ed è più sguarnita. Al sindaco e alla giunta chiediamo di mettere il rilancio del commercio nel centro tra i punti prioritari della agenda politica".

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