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Macfrut, Gozi (Confesercenti) fuori dal coro: "Sbagliato rinchiuderci nel nostro orticello"

Guardare al bene vero del Macfrut: Graziano Gozi, direttore Confesercenti Cesenate, scrive una nota ufficiale e si allontana dal coro dei 'no' al trasferimento a Bologna che si è fino ad ora rafforzato con molti interventi di politici e della Confcommercio

Guardare al bene vero del Macfrut: Graziano Gozi, direttore Confesercenti Cesenate, scrive una nota ufficiale e si allontana dal coro dei ‘no’ al trasferimento a Bologna che si è fino ad ora rafforzato con molti interventi di politici e della Confcommercio, per bocca di Corrado Augusto Patrignani. E’ di avviso diverso, invece, Gozi che spiega: “Il dibattito che riguarda il futuro del Macfrut che si è acceso dopo l’incontro tra il vice presidente di Cesena Fiera e diversi espositori della manifestazione fieristica era assolutamente prevedibile. In fondo Macfrut è il nostro fiore all’occhiello e interessa a tutti conoscerne il futuro”.

E continua: “Sappiamo che tale appuntamento era stato convocato per fare il punto dopo i contatti che Cesena Fiera ha avuto con le fiere di Milano, Verona, Bologna e Rimini per verificare la possibilità di lavorare su un progetto innovativo che veda il Macfrut come unica fiera dell’ortofrutta italiana, che mantenga l’organizzazione generale a Cesena ma trasferisca la manifestazione in un’altra città. Messa in questi termini non c’è dubbio alcuno che qualsiasi cesenate preferisce che il Macfrut resti anche come manifestazione fieristica a Cesena. Ci iscriviamo tutti a questa scuola di pensiero e mettiamo in pace la coscienza con la certezza di essere in sintonia con imprese e cittadini cesenati”.

C’è un ‘però’: “Occorre anche rendersi conto che se qualsiasi argomento viene affrontato con questa logica prevarrà sempre il campanilismo ed in questo caso faremmo bene a lasciar perdere il “Sistema Romagna”. Questo modo di gestire le scelte strategiche del territorio, a nostro avviso, nell’immediato lascia tutti tranquilli ma nel lungo periodo porta a conseguenze traumatiche. A questo proposito crediamo occorra porci delle domande. Per esempio: c’è futuro per Macfrut così com’è adesso o la manifestazione rischia di soccombere? Pensiamo davvero, in questa fase contingente, che possano reggere 3 fiere tutte nel territorio romagnolo (senza contare quella di Faenza)? E ancora, crediamo ci sia spazio  per 3 mercati ortofrutticoli? Siamo consapevoli che dai due aeroporti che c’erano ora rischiamo di non averne nessuno? Creare il sistema Romagna significa premiare le eccellenze di ognuno ma anche fare sinergia e talvolta rinunciare a qualcosa”.

Ed ancora Gozi: “I grandi cambiamenti si possono governare, se affrontati per tempo. Diversamente li subiremo, stringendoci nella difesa a oltranza del nostro orticello senza pensare alle prospettive future. Per questo riteniamo che si debba pensare ad un progetto di aggregazione fra le Fiere di Romagna. Condiviso tale progetto, che deve garantire a tutti i poli fieristici di continuare ad esercitare la propria attività anche in futuro, vanno messe a sistema tutte le manifestazioni che si svolgono cercando di preservare le peculiarità di ogni realtà territoriale. Condividiamo e facciamo nostra la preoccupazione di tutte le imprese che traggono benefici dall’indotto delle manifestazioni, in particolare hotel e ristoranti, anche se da anni, in occasione del Macfrut, nonostante siano state presentate proposte per la gestione dell'ospitalità, non si sono riscontrate le condizioni per procedere e le prenotazioni alberghiere sono state indirizzate verso Cervia”.

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