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Macfrut si prepara alla prima "virtuale", Piraccini agli operatori: "Abbiate coraggio"

“Chiedo a tutti gli operatori di avere coraggio – ha affermato Renzo Piraccini, rivolgendosi agli imprenditori del settore ortofrutticolo – Questa strada che abbiamo intrapreso in quattro mesi l’abbiamo costruita pezzo per pezzo e con nuove modalità"

A pochi giorni dall’inizio di Macfrut Digital (8 – 10 settembre) si tirano le prime somme e si ipotizzano scenari.  Il fatto principale, dal quale è difficile scostarsi, è che la “prima” virtuale della fiera internazionale dedicata al business degli operatori dell’ortofrutta, ha fatto il tutto esaurito. Significa che l’obiettivo di lancio (quattro mesi fa) dell’iniziativa digital era di 200 moduli (che corrispondono ai tradizionali stand ma virtuali e completamente innovativi nelle strategie comunicative) e 150 operatori. A oggi si contano, invece, 530 moduli espositivi per 400 espositori, praticamente le iscrizioni sono risultate sold out già un mese fa. Le aziende italiane presenti rappresentano il 60% del totale con quasi un’azienda su due dal mondo della produzione. Tutti i maggiori player del settore hanno risposto all’appello e questo testimonia, più di ogni altra cosa, quanto hanno visto lungo e prima degli altri Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, e tutto il suo staff.

“Chiedo a tutti gli operatori di avere coraggio – afferma Renzo Piraccini, rivolgendosi agli imprenditori del settore ortofrutticolo – Questa strada che abbiamo intrapreso in quattro mesi l’abbiamo costruita pezzo per pezzo e con nuove modalità, anche comunicative. Non è stato facile ma entusiasmante. E siamo stati i primi ad averlo fatto a livello mondiale, quindi è ancora più emozionante l’attesa dei risultati. Poi, solo dopo saremo in grado di dire se, passata l’emergenza Covid, l’appuntamento Macfrut digital proseguirà e in che modo proseguirà. Sarà abbinato alla fiera fisica e tradizionale o resterà come un secondo appuntamento durante l’anno?”

Nel frattempo la prima fiera virtuale, che non è market digital e nemmeno webinar ma un luogo di business internazionale, partirà martedì 8 settembre e il 10 settembre alle 19, come da tradizione, si chiuderà completamente. Finiti gli incontri, si abbassano le “serrande”. Il tempo per gli affari sono solo quei tre giorni. Le relazioni, invece, quelle restano e sono un importante valore della fiera che parla sempre più la lingua globale del commercio.

A ogni modulo (un espositore può averne anche più di uno) verrà dato spazio per promuoversi, per fare incontri, per rappresentarsi e prendere appuntamenti. Sarà come in una fiera tradizionale, dove oltre a presentare il prodotto, si gettano le basi per future relazioni internazionali, il vero cuore del business.

Il 40% degli espositori sono esteri con adesioni da quattro Continenti. La più rilevante è dalla Cina con 87 espositori grazie alla collaborazione di ATPC (Agricultural Trade Promotion Center), l’ente di promozione del Ministero dell’Agricoltura. Sempre dall’Asia presenze da India e Indonesia con una collettiva di imprese.

Ampia l’adesione dall’Africa nel Country Pavilion con Angola, Etiopia, Ghana, Kenia, Mozambico, Ruanda, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda. Arrivi anche da Centro e Sudamerica (Colombia, Cile e Repubblica Domenicana).

Forte la presenza anche dall’Europa con Belgio, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Numerose le adesioni anche dall’Est Europa: Albania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina, Uzbekistan. I buyer in piattaforma saranno 600, 550 dei quali esteri e 50 dall’Italia.

L’accesso alla piattaforma è gratuito, consentito previa registrazione obbligatoria. Ad oggi sono oltre 6000 i visitatori già registrati, di cui il 70% esteri. Il numero massimo di visitatori è 30mila persone. Non mancherà, come al solito, lo spazio per i forum, incontri aperti a tutti gli interessati in cui si dibattono e affrontano tematiche di grande importanza per il settore dell’ortofrutta.

La partecipazione è gratuita previa la registrazione ai singoli eventi, con un massimo di 300 partecipanti. Dopo l’inaugurazione “virtuale” della fiera martedì alle 8.30 insieme alle autorità nazionali, alle 9.30 il primo Forum organizzato da Anbi sul tema “Una goccia verde: il progetto Anbi per l’irrigazione sostenibile”. Alle 11.30 riflettori sulla Pac nell’evento della Cia dal titolo “L’ortofrutta italiana sulla strada del Green Deal: Pac, innovazione e chimica verde”. Il pomeriggio si apre alle 14.30 con “Le opportunità di una filiera per le piante officinali” organizzato da Regione Emilia Romagna e Apt. Alle 16 riflettori su Acquacampus, la tecnologia irrigua al servizio del risparmio idrico. Mercoledì 9 settembre alle 9 si parte con un confronto Cina-Europa sul settore ortofrutticolo con esperienze di buyer ed espositori. Alle 11 “La futura Pac per l’ortofrutta” nell’incontro di Regione Emilia Romagna e Apt. Nel pomeriggio alle 14.30 l’innovazione tecnologica in orticoltura, dall’impianto alla raccolta, con Field Solutions. A seguire, ore 16.30, Novamont Forum con esperienze a confronto e prospettive di mercato per i teli biodegradabili in Mater-Bi. Giovedì 10 settembre alle 9.30 “Biosolutions International Congress”, le filiere incontrano il mondo dei biostimonati e del biocontrollo con un particolare focus sulla cimice asiatica. Alle 11.30 forum dell’Anbi, “Irrigazione: tra sostenibilità e innovazione”, novità e strategie a disposizione degli imprenditori agricoli, raccontate dagli esperti italiani dell’agricoltura di precisione. Nel pomeriggio alle 14.30 Green House Technology, L’hi-Tech per una nuova orticoltura in serra.

E proprio a testimoniare come Macfrut Digital si inserisca al momento giusto in un mercato dell’ortofrutta che ha sempre più bisogno di internazionalizzarsi, i dati dell’export. L’ortofrutta è stata la seconda voce dell’export agroalimentare. Nei primi cinque mesi del 2020 (gennaio-maggio) le esportazioni del settore hanno registrato una crescita del +6,9% (Fonte Ice Agenzia). In valore l’export ha registrato 2 miliardi 133 milioni di euro, con i primi 5 top clienti in crescita: la Germania che rappresenta il nostro primo mercato +13,3%; Francia +13,3%; Austria +7,5%; Svizzera +21%; Regno Unito +9,5%. L’Unione Europea rimane il primo mercato di sbocco dell’ortofrutta italiana tanto da registrare l’86% in “uscita”.

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