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Lotta all'interno di Confindustria, alcuni industriali fanno partire un'azione legale contro la reggenza

I malesseri che covano ormai da mesi in Unindustria di Forlì-Cesena e che hanno avuto come punta visibile il commissariamento da parte di Confindustria di tutti gli organi sociali eletti localmente

I malesseri che covano ormai da mesi in Unindustria di Forlì-Cesena e che hanno avuto come punta visibile il commissariamento da parte di Confindustria di tutti gli organi sociali eletti localmente, a partire dall'ex presidente Italo Carfagnini, sfociano ora in un'azione legale in tribunale. Ad annunciarlo è una nota inviata dallo stesso Carfagnini. Ma non solo: l'azione legale che è stata mossa da alcuni associati che non hanno digerito al commissariamento contesta anche alcune scelte dell'attuale reggenza provvisoria, che non sarebbero improntate solo alla gestione dell'ordinaria amministrazione. 

Per inquadrare bene la vicenda è necessario fare un passo indietro: pur avendo aderito ad un lungo percorso relativo alla fusione in un'unica Confindustria della Romagna, l'associazione degli industriali di Forlì-Cesena alla fine non ha aderito alla fase finale, tanto che la fusione è solo da Rimini e Ravenna. Proprio questo atto “politico”, a detta degli ex dirigenti di Forlì-Cesena, sarebbe la vera e sostanziale causa dell'estromissione dei “ribelli”. Lo indica la nota: “Riteniamo che quanto accaduto trovi origine esclusivamente in interessi minoritari locali che hanno considerato le resistenze di Forlì Cesena all'aggregazione con Ravenna e Rimini come un ostacolo a quello che viene giudicato da molti imprenditori del territorio un progetto di asservimento dell’associazione ad una fusione utile solo a poteri autoreferenziali, mentre era stato proposto in alternativa un percorso federativo”.

Per questo, prosegue la nota, “un gruppo di imprenditori di Forlì-Cesena aderenti a Confindustria fra quelli che, numerosi, sottoscrissero la totale solidarietà al Presidente Carfagnini dopo aver viste illegittimamente frustrate le possibilità di far valere le loro giuste ragioni all’interno del sistema associativo, ha avviato una serie di attività giudiziali, per opporsi a quella che viene considerata una indebita sostituzione degli organi legittimi di Unindustria Forlì Cesena, liberamente eletti dagli associati”. Nel gennaio scorso il Collegio Speciale dei Probiviri di Confindustria aveva sancito la soppressione del Comitato di Presidenza, dei Vice Presidenti e del Consiglio Direttivo di Unindustria Forlì Cesena, disponendo anche la rinnovazione dei Consigli di amministrazione delle società controllate dall’ente. “Una serie di provvedimenti di una gravità inaudita che, a nostro giudizio, sono prive di fondamento, contestiamo che vi siano mai state le gravi irregolarità dichiarate”, recita la stessa nota. 

Questo il punto di vista degli imprenditori che ora hanno messo le carte in mano alla magistratura: “A quanto pare, i soli rilievi alla base della iniziativa dei Probiviri di Confindustria risiedono in aspetti di natura squisitamente formale riguardanti le modalità di nomina dei Vice Presidenti, avvenuta per acclamazione e non a scrutinio segreto, e per uno di essi la incompatibilità per la contemporanea militanza in un partito politico, durata lo spazio di quattro giorni per le subitanee dimissioni e quindi ampiamente entro il termine di trenta giorni previsti dallo statuto; e le partecipazioni alle riunioni del Comitato di Presidenza da parte del Past President storico di Unindustria Forlì Cesena, invitato per essere contemporaneamente Presidente della Società controllata. Se anche si potessero definire irregolarità - sostengono gli imprenditori - sarebbero comunque perfettamente sanabili, e sono sicuramente sproporzionate in relazione alle iniziative che hanno portato per tale via all'azzeramento degli Organi di Unindustria Forlì Cesena”.

Ed ancora: “Gli imprenditori lamentano anche che i Probiviri Confederali anziché attenersi all’attività di controllo, alla verifica degli atti e alla elaborazione di linee e procedure per risolvere i presunti problemi riscontrati, abbiano in realtà, utilizzato la legale rappresentanza per compiere attività patrimoniali ed economiche di carattere non ordinario su Unindustria Forlì-Cesena e le sue società controllate”.

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