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La Tari per le imprese, "Tariffe in calo ma resta indigesta: diventi più equa"

L'analisi di Confartigianato: "Quello che ci preme moltissimo è che diventi quanto prima più equa nell'applicazione grazie alla tariffa puntale corrispettiva"

"Le tariffe della Tari per imprese e piccole imprese sono in calo in quasi tutti i Comuni del comprensorio cesenate ma non basta". A pensarla così è la dirigenza della Confartigianato che, dopo aver presentato un'indagine realizzata dal Centro Studi di Confartigianato Federimpresa Cesena sullo stato di applicazione della Tari nei Comuni del cesenate, fa il punto della situazione e avanza alcune richieste.  

"Siamo contenti che si registri un'inversione di tendenza con diminuzione della Tari per le utenze extradomestiche in quasi tutti i Comuni del comprensorio cesenate (la media del costo è sceso dal 38,46% al 38,33%) - ha spiegato Eugenio Battistini di Confartigianato  - ma la Tari, secondo noi, resta una tariffa indigesta alle imprese perché, in pratica, è una tassa sui capannoni e sulle superfici, non determinata dall'effettivo volume di rifiuti prodotti. Quello che ci preme moltissimo è che diventi quanto prima più equa nell'applicazione grazie alla tariffa puntale corrispettiva, corrispondente ai rifiuti prodotti anche per consentire alle imprese la deduzione totale dell'Iva. Praticamente a parte alcuni costi fissi ogni imprenditore o artigianato dovrebbe pagare quello che effettivamente produce, non a seconda dei metri quadrati della struttura che ospita l'impresa o il negozio".

Un punto a parte, anche se direttamente conseguente ai costi del servizio della Tari, è stato fatto dalla Confartigianato sul quantitativo di raccolta differenziata fatta da ogni Comune. "Risulta in aumento in tutti i Comuni comprensoriali tranne Montiano, Verghereto e Longiano - spiega Stefano Bernacci, segretario di Confartigianato - con una media che sale dal 39,28% al 42% (in Provincia è del 56,60%), ma è ancora lontana dagli obiettivi della legge regionale e Piano Ambito che si attesta sul 73,5%. Cesena è quella dove la raccolta differenziata è più spinta e arriva al 68,5% seguita Gatteo (66.8%). I Comuni di San Mauro, Savignano e Gambettola si attestano al 50% al 60%. Sotto il 50% gli altri. Pesa comunque il mancato decollo del nuovo servizio attraverso la gara d'appalto, bandita e in corso di aggiudicazione che porterà il porta a porta in tutti i Comuni e la tariffa puntale nel 2020. Sarebbe già dovuto essere individuato il nuovo gestore ma i tempi si sono allungati. Quello che chiediamo comunque a chi entra come gestione di non far pesare nuovi costi sugli utenti".  

Un'altra richiesta avanzata da Confartigianato è l'omogeneità tariffaria che, invece, resta ancora una meteora con difformità (inspiegabili per gli imprenditori e i negozianti) tra Comune e Comune. Basti pensare che un barbiere a Calisese paga una tariffa di 2.57 euro al metro mentre a Montiano (superato di qualche centinaio di metri il confine) lo stesso barbiere paga il 4.27 euro al metro.
In ultimo gli insoluti. E' una cifra enorme quella che, per ora, grava sugli utenti che pagano la Tari che si vedono spalmare sulle loro bollette gli insoluti di chi l'anno prima non ha pagato. Nel 2019 (il dato riguarda solo 10 Comuni su 15) sono stati spalmati ben 2 milioni di euro sugli imprenditori che regolarmente pagano la Tari. Confartigianato chiede alle amministrazioni comunali di perseguire soprattutto l'evasione totale e il recupero degli insoluti, non di accanirsi, come spesso viene fatto, sui soliti noti, ovvero contro gli imprenditori che magari hanno aumentato la superficie di qualche metro e non l'hanno conteggiato per dimenticanza o perché non hanno misurato correttamente.  

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