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Economia

"La giunta Lucchi con l’imu stende le aziende agricole"

Aumenti fino al 500% nella valle del benessere

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Si paventa una vero e proprio bagno di sangue per le aziende agricole già colpite da un crisi strutturale sulla quale infierisce anche la giunta Lucchi alla ricerca di risorse sicuramente in esubero rispetto alle necessità del momento.

L'aliquota IMU paventata, pari al 10,6, è la massima applicabile il che dimostra sicuramente uno scarso interesse per i problemi di una categoria ahimè forse in via d'estinzione.

Parlarne senza riportare i dati sarebbe ingiusto e allora proviamo ad ipotizzare una situazione tipo: un'azienda di 5 ettari a frutteto, costituita da una abitazione del coltivatore e un fabbricato per attrezzi, costava, nel 2011, 470 euro all'anno di ICI; imposta diciamo sopportabile; ora a seguito dell'applicazione dell'IMU nell'aliquota massima si viene a determinare un vero e proprio salasso.

In primo luogo i terreni, che da soli schizzano a 2.350 euro, a cui va aggiunta anche l'imposta sui fabbricati, che fra prima casa e magazzino agricolo, ammontano ad altri 500 euro, per un complessivo di circa 2800-2900 euro. Il tutto corrisponde, udite udite, ad un incremento del 500%.

E' una situazione a dir poco insopportabile, ma c'è di più; oltre all'IMU le aziende agricole dovranno inoltre sborsare ulteriori soldi per accatastare i fabbricati in quanto fino ad ora non ne era previsto l'obbligo; il tutto stimabile, fra spese del tecnico e spese dei diritti catastali, in ulteriori 2500 euro; insomma alla fine della fiera il salasso, fra imposte e spese relative, dovrebbe essere dell'ordine di 5.500 euro pari a 18000 (dicasi diciottomila) kg di pesche e il tutto mentre sembra che gli investimenti per rifare la piazza della liberta, lo sportello del cittadino, la ristrutturazione del palazzo comunale e altro, non si fermino.

Pochi giorni fa il Sindaco parlava con tono ameno del nostro futuro immerso nella valle del benessere; ricordo però allo stesso che vige una regola molto semplice e chiara: la ricchezza prima di dividerla va prodotta; questo semplice assioma sembra sfuggire a Lucchi e compagni. Il vivo consiglio, per non ritrovarsi poi i 18000 kg. di pesche nella nuova piazza della libertà ristrutturata, è quello di praticare una sana discesa fra noi umani e ad aiutare quegli agricoltori a raccogliere, con senso economico, quei frutti così cari alla nostra terra

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