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La Celbo punta sull'innovazione e investe 1,5 milioni di euro in una pressa avanzata

Il sindaco Paolo Lucchi e il vice sindaco Carlo Battistini hanno visitato nei giorni scorsi la Celbo di Pievesestina, in occasione dell’inaugurazione di un nuovo macchinario

Il sindaco Paolo Lucchi e il vice Sindaco Carlo Battistini hanno visitato nei giorni scorsi la Celbo di Pievesestina, in occasione dell’inaugurazione di un nuovo macchinario che va a potenziare le capacità produttive dell’azienda: si tratta di una nuova pressa di potenza 2.000 tonnellate, per la quale è stato investito un milione e mezzo di euro. Nata nel 1972 per volontà di Edo Lelli, la Celbo spa è specializzata nello stampaggio di materiali compositi termoindurenti quali Smc (vetroresina) e carbonio. Oggi l’attività viene gestita dal figlio Lorenzo Lelli in qualità di Direttore Generale e il gruppo annovera complessivamente 97 collaboratori. All’interno dello stabilimento di Pievesestina di Cesena si producono articoli per il settore elettrico e telefonico (cassette, pali), pezzi di carrozzeria per macchine agricole (Landini, CNH, John Deere), camion (Iveco) e automotive (Ferrari, Lamborghini, Nissan).
 
“Siamo stati davvero lieti - sottolineano gli amministratori - di partecipare a questo momento  così importante per la Celbo, che ha scelto di fare un investimento davvero significativo per proseguire nel percorso di innovazione che la caratterizza da tempo. Proprio questa capacità di innovazione le ha permesso di imporsi sul mercato, diventando fornitrice di alcuni dei marchi più prestigiosi del settore.  Ed è bello che alla base di tutto ci sia un perfetto mix tra l’esperienza degli anziani, che operano da anni all’interno dell’azienda, e l’entusiasmo dei giovani arrivati da poco. Si tratta di un bell’esempio che ci rende tutti orgogliosi e di cui ringraziamo Edo e Lorenzo Lelli".

"Alla fine del 2013, nel momento di massima crisi - ricorda, dal canto suo, il direttore generale Lorenzo Lelli - l’azienda ha trovato la forza di investire puntando sì sull’innovazione ma specialmente sulle altissime competenze e il know how presente in azienda. I nostri concorrenti spesso sono gruppi che fatturano anche dieci volte più di noi, ma le conoscenze maturate in 45 anni di lavoro restano patrimonio unico nel panorama nazionale. Sta a noi tramandarle e rinnovarle a maggiore garanzia di lavoro per gli anni a venire”.

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