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Indagine Confartigianato: sempre meno credito alle imprese

Sempre meno credito alle imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti di 26.750 milioni di euro, pari al -2,6%

Sempre meno credito alle imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti di 26.750 milioni di euro, pari al -2,6%. A livello provinciale, la maglia nera del denaro più caro va a Caltanissetta dove le aziende pagano tassi d’interesse del 7,77%, con un aumento, tra il 2010 e il 2011, di 249 punti base. All’altro capo della classifica vi è Bolzano con tassi d’interesse del 3,80% (+ 109 punti base in un anno), seguita ex aequo da Forlì e Cesena (tassi del 4,24% cresciuti di 117 punti base) e da Parma (4,24%, + 101 punti base in un anno).

Lo rileva un rapporto di Confartigianato secondo il quale, al calo della quantità di finanziamenti si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Ad aprile di quest’anno il tasso medio si attesta al 3,68%, ma sale al 4,73% per i prestiti fino a 1 milione di euro e arriva fino al 5,15% per i prestiti fino a 250.000 euro. "Il dato relativo al nostro territorio _ dice il gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena - è importante nel raffronto nazionale, ciò non toglie che vada fatto molto di più per sostenere le imprese nell'accesso al credito".

Con questi valori, l’Italia è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa. Ma siamo sul gradino più alto del podio europeo per il maggiore aumento dei tassi: 68 punti base in più tra aprile 2011 e aprile 2012. Secondo il rapporto di Confartigianato, le più penalizzate sono le piccole imprese, che da dicembre 2010 a marzo 2012 hanno visto diminuire i finanziamenti del 4% e pagano tassi d’interesse maggiori di 223 punti base rispetto a quelli richiesti alle aziende medio-grandi. Per le imprese con meno 20 addetti la crescita dei tassi di interesse tra marzo 2011 e marzo 2012 è stata di 139 punti base.

A livello regionale la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole imprese pagano i tassi più alti: 10,39%. Seguono la Campania con il 10% e la Liguria con il 9,85%. Sul versante opposto della classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia Autonoma di Bolzano (5,99%), nella Provincia Autonoma di Trento (6,19%) e in Emilia Romagna (7,76%).

A ‘soffrire’ di più il razionamento del credito sono le imprese artigiane: da giugno a dicembre 2011 lo stock di finanziamenti è diminuito del 3,1% e si attesta a 55,7 miliardi. Nonostante il calo di risorse creditizie, l’artigianato si sforza di creare maggiore ricchezza rispetto alle altre aziende: per produrre 100 euro di valore aggiunto utilizza soltanto 31 euro di credito, mentre le imprese non artigiane hanno bisogno di 126 euro per realizzare 100 euro di valore aggiunto.

“I nostri dati – sottolinea il Gruppo di Presdienza Confartigianato cesenate– confermano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, rimane molto critica. . Serve uno sforzo comune per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. Il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori”.

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