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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

In Provincia popolazione salita del 12,9% in 15 anni: 'merito' dell'immigrazione

La popolazione della provincia di Forlì-Cesena nel periodo 1995-2010 ha registrato una crescita del 12,9% con un contestuale incremento della densità demografica (da 147 del 1995 a 166 del 2010). Si evince dallo studio "Demografia on-line"

La popolazione della provincia di Forlì-Cesena nel periodo 1995-2010 ha registrato una crescita del 12,9% con un contestuale incremento della densità demografica (da 147 del 1995 a 166 del 2010). Si evince dallo studio "Demografia on-line" diffuso dalla Camera di commercio. Si riscontra invece uno spopolamento di alcune aggregazioni territoriali quali "montagna" e "valle del Tramazzo", mentre tassi di crescita superiori alla media della provincia si possono ritrovare con riferimento al comprensorio cesenate e alla valle del Rubicone. Quest'ultimo in particolare è anche l'unico territorio provinciale con un saldo naturale positivo per il periodo preso in esame.

I saldi naturali dei singoli comuni della provincia sono, in effetti, ribilanciati dai saldi migratori, comprensivi dei movimenti dalle altre province italiane e dagli stati esteri. Infatti, a fronte di un tasso di emigrazione in lieve aumento (da 6,3 del 1995 a 9,9 del 2010) si registra una notevole espansione del fenomeno di immigrazione e del relativo tasso che passa dal 9,5 del 1995 al 20,1 del 2010. Il saldo migratorio interno alla provincia è praticamente nullo e invariato rispetto al 1995, mentre aumentano considerevolmente quello riferito alle altre province italiane (+ 47%) e, di circa nove volte, quello estero. Infatti, se nel 1995 fatto cento il saldo migratorio totale la componente estera pesava per il 28%, nel 2010 la sua quota è arrivata al 72%.

Per quanto riguarda i flussi nazionali, nel 1995 la popolazione in entrata nella provincia di Forlì-Cesena proveniva principalmente dalla Puglia, dalla Campania, dall'Emilia Romagna, dalla Sicilia e dalla Lombardia, mentre gli emigranti erano diretti principalmente nelle Marche, nel Veneto e in Trentino Alto Adige. Nel 2010 i movimenti regionali hanno incrementato il flusso (+76%), anche se rimangono pressoché invariate le regioni di provenienza e di destinazione.

Nel 1995 alquanto ridotto era il movimento in entrata da altri Stati (314 unità), anche se è possibile menzionare tra i primi la Svizzera, la Serbia-Montenegro e l'Albania. Nel 2010, invece, il fenomeno dell'immigrazione risulta oltremodo apprezzabile con un saldo migratorio pari a 3.123 unità. La quota maggiore di immigrati è riferibile a nazioni quali la Romania, il Marocco, la Cina, l'Albania, l'Ucraina e la Moldavia. I flussi in uscita verso l'estero riguardano, anche se con una ridotta consistenza, la Repubblica di San Marino, la Francia e il Regno Unito.

La tendenza di cui sopra si completa anche mediante l'analisi di alcuni indicatori demografici. Il tasso di natalità è aumentato (da 7,07 del 1995 a 9,56 di fine 2010), a fronte, invece, di una sostanziale stabilità del tasso di mortalità. Si registra un aumento del tasso di fecondità (dal 29,13 del 1995 al 42,76 di fine 2010), accompagnato, tuttavia, da un incremento dell'indice di carico sociale, dell'indice di dipendenza giovanile, insieme alla dipendenza degli anziani. L'analisi della composizione percentuale della popolazione provinciale mostra, infatti, una riduzione del peso della fascia demografica compresa tra i 14 e i 64 anni (dal 69% del 1995 al 65% del 2010), a fronte di un aumento del peso delle classi demografiche cosiddette "non produttive".

Il numero di famiglie è aumentato (da 131.851 del 1995 a 166.996 del 2010); in riduzione il numero dei matrimoni (-29%,), anche se aumentano quelli celebrati con rito civile (+47,8%). Le convivenze sono aumentate del 9,3% e il numero medio di componenti per famiglia si è ridotto (da 2,66 del 1995 a 2,37 del 2010).
 
In via Fusconi saranno istituiti per tutti i veicoli il divieto di transito e il divieto di sosta con zona rimozione su ambo i lati nel tratto compreso tra il civico 56 e l'incrocio con via Renato Serra (lasciando accessibili i passi carrai condominiali dei civici 56-60-62 e del civico 41); il divieto di transito per tutti i pedoni sul marciapiede nel tratto compreso tra i civici 71 e 79. Nel tratto tra l'incrocio con via Carraie e il civico 56 potranno transitare unicamente i residenti e domiciliati, oltre ai veicoli diretti al cantiere. Sarà lasciata ai residenti la possibilità di parcheggiare le proprie auto su ambo i lati della carreggiata nel tratto non interdetto dal cantiere. Anche i residenti di via Fusconi stanno ricevendo in questi giorni una lettera di avviso.
 
In prossimità dell'incrocio tra via Renato Serra e via Fusconi è previsto un restringimento di carreggiata, così come nel tratto di via Bellucci tra via Marani e circonvallazione Piazza d'Armi.
Il parcheggio di via Bellucci, in prossimità dell'incrocio con circonvallazione Piazza d'Armi, sarà chiuso.

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