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Economia

In provincia 56 start-up innovative e 730 imprese 'green': i numeri della Camera di commercio

“Innovazione, responsabilità sociale e sviluppo sostenibile sono dimensioni che assumono, nello scenario attuale, una valenza fondamentale e decisiva per i territori"

“Innovazione, Responsabilità sociale e Sviluppo sostenibile sono dimensioni che assumono, nello scenario attuale, una valenza fondamentale e decisiva per i Territori, per le Imprese e gli imprenditori e per i cittadini, a maggior ragione se visti come asset strategici nell’ambito di una visione sinergica alla luce dei cambiamenti indotti dalla pandemia da Covid-19". A dichiararlo Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna.

"Affrontando temi così complessi occorre, però, tenere presente che si tratta di fenomeni particolarmente difficili da monitorare e rispetto ai quali i dati e le fonti sono spesso carenti o inadeguate. Ciononostante è imprescindibile partire dagli indicatori disponibili che servono a inquadrare bene la situazione. Per questo motivo, l’Innovazione, la Responsabilità sociale e lo Sviluppo sostenibile sono individuate espressamente come Linee strategiche prioritarie nella programmazione pluriennale della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini che si avvale, nel realizzarle, in primis, della sua Azienda speciale CISE e di un network articolato che vede la partecipazione attiva dei principali attori territoriali”.

La dimensione dell’Innovazione nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Nell’ottica di valorizzare dati territoriali che possano restituire una visione d’insieme, assumono un significato particolare gli indicatori di monitoraggio della Strategia di specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy: S3), che consiste in un sistema di indicatori di varia fonte finalizzati a misurare il raggiungimento degli obiettivi e l'impatto delle politiche e azioni per l'innovazione declinate nel Programma operativo regionale (POR). L’osservazione di tali indicatori a livello dei singoli territori assume quindi una particolare importanza.

Secondo i principali indicatori di output, nel periodo 2014-2020, nell’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono stati finanziati 922 progetti (636 a Forlì-Cesena, 286 a Rimini) per un totale di 680 imprese finanziate. 19 sono stati i brevetti generati dai progetti, 197 milioni di euro gli investimenti effettuati, 113 milioni di euro I contributi e 340 i ricercatori coinvolti, di cui 191 nuovi, con 2.277 persone formate. Rispetto al totale regionale, il sistema Romagna ha rappresentato il 9,3% dei progetti finanziati e il 9,7% delle imprese finanziate.

Le “start-up innovative” del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono, nel complesso, 155, di cui 56 operano in provincia di Forlì-Cesena, pari al 5,9% del totale regionale e 99 in provincia di Rimini, pari al 10,4% del totale regionale.

Un ulteriore microindicatore del fenomeno innovazione è quello della protezione della proprietà intellettuale, asset strategico per il business aziendale, che è in parte rappresentabile attraverso l’osservazione della dinamica dei “brevetti” relativi ad invenzioni, marchi, disegni e modelli di utilità. I “brevetti per invenzioni” rappresentano la tipologia di brevetto più diffusa e sono 63 nell'area Romagna (52,1% del totale), di cui 6 in provincia di Forlì-Cesena e 57 in provincia di Rimini. A questi si aggiungono I  brevetti europei depositati dalle imprese italiane presso l’European Patent Office (EPO), che sono 53 per l’area Romagna, di cui 34 a Rimini e 19 a Forlì-Cesena).

Anche l’osservazione del grado di innovatività degli scambi con l’estero di beni costituisce un interessante elemento di valutazione; elaborando i dati del commercio estero relativi al periodo gennaio-settembre 2020 (i più aggiornati) emerge un’incidenza delle esportazioni di “prodotti specializzati e high-tech” per il territorio Romagna pari al 40,1% del totale. La quota riminese, pari al 46,5%, supera l'incidenza nazionale (43,9%), mentre in provincia di Forlì-Cesena è inferiore, pari al 35,9%).

Nell’edizione 2020 dell’indagine ICity Rank, realizzata annualmente da ForumPA (FPA), si è ritenuto non opportuno procedere alla elaborazione degli usuali 6 indici (e relative classifiche) dedicati alle 6 dimensioni in cui si può declinare la qualità urbana (solidità economica, mobilità sostenibile, tutela ambientale, qualità sociale, capacità di governo, trasformazione digitale). che, come tutti gli indici del genere, risultano in larga misura basati su dati risalenti all’anno precedente e quindi non aggiornati rispetto allo shock pandemico subito nel corso dell’anno. Pertanto, è stato elaborato “solo” uno degli indici dell’indagine, ovvero quello della “Trasformazione Digitale”, attraverso l’aggiornamento, con dati 2020, degli 8 indicatori dell’indice stesso (servizi pubblici on line, app di pubblica utilità, piattaforme digitali abilitanti, social media tecnologie di reti intelligenti), arrivando così a calcolare il relativo ranking dei 107 capoluoghi di provincia italiani.

Nella classifica nazionale 2020, nell’area Romagna, (Forlì-Cesena si colloca al 25° posto (fascia “Avanzata”), in quinta posizione tra le città emilianoromagnole, mentre Rimini si piazza al 26° posto (fascia “Discreta”), in sesta posizione nella classifica decrescente regionale.

Un ulteriore indicatore di innovazione è l’indice delle Infrastrutture Digitali (Digital Infrastructure Index 2020), contenuto nel report predisposto da Ernst & Young (EY), che analizza il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane; nello specifico, si considera un set di 30 indicatori classificati a loro volta in 3 categorie: connettività fissa, connettività mobile e wi-fi, Tecnologie IoT.

In base a tale indicatore, il livello dell’indice di infrastrutturazione digitale provinciale; in chiaro-scuro i risultati delle due province dell’area Romagna, con Forlì che si piazza al 34° posto e Rimini al 44° nella classifica nazionale decrescente, posizionandosi, rispettivamente, al penultimo e ultimo posto tra le province regionali.

La dimensione della Responsabilità sociale nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

La Responsabilità sociale delle organizzazioni ha una definizione molto ampia ed è complicato identificare indicatori definitivi, in grado di fornire una copertura quantitativa del fenomeno. La Camera della Romagna è attiva, attraverso la propria Azienda speciale CISE, sulla diffusione di due strumenti: la certificazione SA8000:20141 e la certificazione Impresa Etica®. Attualmente nel mondo, le imprese certificate SA8000 sono 4.608, di queste 1.905  sono in Italia, che pertanto continua ad essere il paese con il maggior numero di certificazioni SA8000 nel mondo (dati ufficiali SAI/SAAS al 16/02/2020). In Emilia-Romagna le aziende certificate SA8000 sono 153. Nelle province romagnole di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna sono situate il 29,4% delle aziende certificate in Emilia-Romagna. Nel complesso, i territori di Forlì-Cesena e Rimini contano 26 aziende certificate SA8000, pari al 17,0% a livello regionale. Il sistema Impresa Etica è adottato oggi da 11 aziende certificate nel nostro territorio e da 14 imprese a livello regionale.

La dimensione dello Sviluppo sostenibile nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Una delle dimensioni più importanti della sostenibilità è la green economy (o più propriamente “economia ecologica”), che  si può considerare come un nuovo modo di intendere lo sviluppo dell’economia di un territorio.

In Emilia-Romagna le imprese che hanno effettuato “eco-investimenti” negli ultimi 5 anni (2015-2019) costituiscono l'8,0% del totale nazionale (5.932 imprese green), piazzandosi al 5° posto tra le regioni italiane.

Nell'aggregato Romagna hanno sede, complessivamente, 1.035 imprese green - di cui 730 in provincia di Forlì-Cesena e 305 in quella di Rimini - che rappresentano il 17,4% delle imprese green regionali.

“Ecosistema Urbano” è invece la graduatoria elaborata da Legambiente, nell’ottica di arricchire le valutazioni sul tema dello Sviluppo sostenibile. Ecosistema Urbano confronta valori reali dichiarati dai Comuni rispetto ad alcuni “obiettivi di sostenibilità”. Il risultato di ogni città costituisce il tasso di sostenibilità rispetto alla città ideale.

Secondo la graduatoria nazionale, stilata su 104 comuni capoluogo, Forlì si colloca al 12° posto e Rimini al 14°.

Una componente chiave per lo sviluppo urbano e agricolo e per la sostenibilità ecologica, è il suolo che rappresenta la base della produzione di prodotti agricoli, biomassa e materie prime ed è una risorsa limitata e sostanzialmente non rinnovabile.

Per questo l’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) monitora, da anni, l'andamento del “suolo consumato” nelle aree urbane attraverso il report “Qualità dell'ambiente urbano”.

Per ciò che riguarda le province, Rimini detiene valori più elevati nella percentuale di suolo consumato  con il 12,8%, mentre Forlì-Cesena si fermano al 7,2%, ma registrano un maggiore consumo del suolo in termini assoluti (17.013 ha) e il più alto consumo di suolo per abitante (431 mq).

Per quanto riguarda l’obiettivo “SDG11 Città e comuni sostenibili” dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile - il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) - nei due comuni capoluogo di provincia si riscontra un buon grado di raggiungimento: 67,3% per Forlì e 55,6% per Rimini.

Un altro aspetto significativo è il tema della “Qualità della vita”, concetto multidimensionale, difficile da rappresentare, oggetto di diverse soluzioni interpretative; nello specifico, i quotidiani nazionali Il Sole 24 Ore e Italia Oggi, alla fine di ogni anno, “scattano” una fotografia delle 107 province italiane con lo scopo di inquadrare la complessa e delicata questione del “benessere”.

Nelle indagini del 2020, Forlì-Cesena si colloca al 14° posto in quella del Sole 24  e al 29° in quella di Italia Oggi, mentre la provincia di Rimini si colloca al 36° posto per il Sole 24 Ore e al 68° nell’indagine di Italia Oggi.

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