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Economia

Imprese, Confartigianato: "L'indeducibilità dell'Imu aumenta i costi fiscali"

Per l'associazione di categoria si tratta di "un'imposizione che pesa in maggioranza sulle piccole imprese, territorio cesenate"

Il gruppo di presidenza di Confartigianato Federimpresa Cesena, composto da Marcello Grassi, Lorena Fantozzi e Stefano Ruffili, interviene sul versamento degli imprenditori della prima rata dell’Imu e Tasi. Per l'associazione di categoria si tratta di "un'imposizione che pesa in maggioranza sulle piccole imprese, territorio cesenate: in generale il 53% degli immobili strumentali posseduti da soggetti diversi dalle persone fisiche e il 67% del valore sotteso alla rendita catastale si riferisce a immobili di proprietà di micro e piccole imprese".

"Nel corso del 2016 si sta assistendo a una attenuazione della pressione fiscale immobiliare sulle famiglie per effetto della abolizione della Tasi sull’abitazione principale e in parallelo l’agricoltura beneficia di un intervento sull’Imu sui terreni agricoli per 405 milioni di euro mentre sul fronte delle imprese si annovera un intervento sui capannoni limitato ai cosiddetti “imbullonati” - continuano Grassi, Fantozzi e Ruffili -. Gli interventi adottati, però, non hanno ancora corretto la pesante distorsione del prelievo determinata dalla ‘tassa sulle tassa’ pagata dalle imprese a causa del meccanismo perverso della indeducibilità dell’Imu che per una micro impresa tipo di cinque addetti determina un maggiore prelievo Irpef ed Irap pagata dall’ impresa tipo".

Il gruppo di presidenza entra nel dettaglio: "Sui 3.158 euro di Imu pagata dall’impresa tipo si deduce il 20%, pari a 632 euro e sui restanti 2.526 euro di Imu indeducibile ai fini dell’imposta sui redditi si paga una maggiore Irpef e relative addizionali regionale e comunale per 780 euro. Inoltre sull’importo totale di Imu, applicando una aliquota media effettiva dell’Irap del 4,30%, si determina un pagamento di maggiore Irap per 136 euro. Nel complesso la ‘tassa sulla tassa’ pagata dall’impresa ammonta a 916 euro di maggiore prelievo Irpef ed Irap, incrementando dell’8,9% il prelievo locale dei cinque tributi. Il 79,2% della ‘tassa sulla tassa’ viene prelevato dallo Stato (Irpef) e il rimanente 20,8% dalle amministrazioni locali (Irap e Addizionali Irpef)".

Concludono Grassi, Fantozzi e Ruffili: "La dinamica del prelievo fiscale immobiliare ha inoltre spinto l’escalation della tassazione locale registrata negli ultimi anni: dallo scoppio della crisi del debito sovrano  le imposte dirette e indirette prelevate dal totale delle amministrazioni pubbliche sono salite del 66, trainate dall’incremento del 27% derivante dalle cinque primarie imposte locali: Irap, addizionali Irpef, Imu e Tasi, mentre le altre imposte locali e quelle centrali sono salite di oltre il 3%".

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