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Imprese cesenati e fondi Ue, l'europarlamentare Zoffoli guida la caccia

“L'Europa siamo noi", ha esordito Zoffoli, partendo dal problema a monte: rafforzare una coscienza europeista che negli ultimi anni si è sbiadita, se non incrinata

In una Unione Europea in crisi di identità politica, in cui sono state avviate le procedure della Brexit e le spinte autonomistiche crescono alimentate dai populismi, la percezione che le piccole imprese hanno dell'Europa è bifronte: istituzione delle opportunità (nonché presidio che per 70 anni ha assicurato pace e prosperità) ma anche gabbia, sovrastruttura da cui scaturiscono provvedimenti normativi e burocratici che intralciano chi fa impresa. E' emerso anche al “tu per tu” fra l'eurodeputato Damiano Zoffoli, Confartigianato Federimpresa Cesena e Rete Pmi Romagna (rappresentati dal presidente Lorena Fantozzi e dalla responsabile Maddalena Forlivesi) tenutosi nella sede di via Alpi sul tema “Vincoli e opportunità delle politiche europee per le piccole e medie imprese”.

“L'Europa siamo noi", ha esordito Zoffoli, partendo dal problema a monte: rafforzare una coscienza europeista che negli ultimi anni si è sbiadita, se non incrinata. "Da politico da cortile quale ero questa nuova esperienza mi ha aperto gli occhi - ha rimarcato l'ex sindaco di Cesenatico e ex consigliere regionale -. L'Europa, con i suoi 515 milioni di abitanti, è solo il 7% della popolazione mondiale, ma  detiene un quarto della ricchezza mondiale e la Emilia Romagna è una tra le più ricche fra le 270 regioni. Un'istituzione senza la quale non potremmo procedere, che va migliorata e potenziata, remando tutti nella stessa direzione e scegliendo la strada giusta e un modello di sviluppo adeguato. L'Europa a due velocità? Prima individuiamo quale tragitto fare, poi decidiamo a quali andature”.

Anche per le piccole imprese l’Europa è un’opportunità. Sono numerose, ha detto Zoffoli, le opportunità di finanziamento con fondi disponibili per le imprese. L'europarlamentare ha realizzato un'apposita guida distribuita ai partecipanti. All'incontro, moderato da Eugenio Battistini, hanno preso la parola gli imprenditori Marisa Zattini, Valerio Cangini e Pietro Manuzzi rimarcando rispettivamente la necessità di favorire una rete europea di promozione degli artisti nelle piccole località fuori ai grandi circuiti, il drammatico problema della concorrenza sleale nel trasporto, e l'emergenza annosa della proliferante burocrazia che, nella percezione degli italiani, vede il nostro Paese detentore del triste primato in Europa. Interpellato anche sulla Bolkenstein, Zoffoli ha osservato che la palla, adesso, non è più tra i piedi dell'Europa, ma in quelli dello Stato italiano. L'europarlamentare si è messo a disposizione anche delle imprese cesenati più internazionalizzate e interessate all'export  e ha menzionato quello iraniano tra i  nuovi mercati più appetibili.

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