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Imprese alimentari, da Confartigianato grido d'allarme ai parlamentari locali

"L'appesantimento formativo scaricato su tutte le figure degli addetti alla sicurezza è assurdo. Per Confartigianato è sufficiente strutturare un corso di 8 ore, massimo 16 per il responsabile dell'industria alimentare", aggiunge Battistini

Confartigianato Federimpresa Cesena chiede ai parlamentari locali neoeletti di ragionare e sensibilizzare le Camere su adeguate forme di contrasto e correzione del nuovo provvedimento attuato dal Governo tecnico che costringe le imprese alimentari, numerose nel Cesenate, a un aumento sconsiderato del carico degli adempimenti formativi sulla materia igienico-sanitaria, che già erano consistenti e onerosi.
Ciò significa che titolari e collaboratori saranno sottratti per molte più ore dal proprio lavoro, con una grave appesantimento dei costi.

"Ancora una volta - rimarca il responsabile Categorie e Mercato di Confartigianato Cesena Eugenio Battistini - si è perso il senso della misura ai danni delle piccole imprese in un fase ormai prolungata di crisi, con mancanza di lavoro e tassazione a livelli insostenibili. L'aggiornamento e la formazione sono importanti, ma se richiesti cum grano salis. Gli artigiani hanno il diritto di fare il proprio lavoro e di non essere sottratti esageratamente alle proprie incombenze professionali, con un aggravio di costi insostenibile".

"L'appesantimento formativo scaricato su tutte le figure degli addetti alla sicurezza è assurdo. Per Confartigianato è sufficiente strutturare un corso di 8 ore, massimo 16 per il responsabile dell'industria alimentare - aggiunge Battistini -. Per tutte le altre figure vanno confermati contenuti e numero di ore dei corsi sostitutivi del libretto sanitario attualmente in vigore".

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