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Imprese al riparo da accertamenti induttivi: "Con Cna saranno di più"

Secondo i criteri applicabili per il 2015, rientrano nel meccanismo premiale le imprese per cui si rendono applicabili 159 su 204 studi di settore: 51 del manifatturiero, 36 dei servizi, 69 del commercio e 3 delle professioni.

Gli studi di settore, sulla base delle richieste avanzate da Cna, dovrebbero sempre più diventare strumento di “tranquillità fiscale” per le imprese. Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha infatti emanato il provvedimento con cui si stabiliscono esattamente le attività e quindi gli studi di settore che possono accedere al cosiddetto “sistema premiale”, finalizzato a dare tranquillità fiscale alle imprese congrue, normali e coerenti con questo strumento. Secondo i criteri applicabili per il 2015, rientrano nel meccanismo premiale le imprese per cui si rendono applicabili 159 su 204 studi di settore: 51 del manifatturiero, 36 dei servizi, 69 del commercio e 3 delle professioni.

Questo percorso è iniziato nel 2011, anno in cui il sistema premiale era rivolto solo a 55 studi di settore, con una platea potenzialmente interessata di 605.306 imprese, delle quali 210.648 risultarono congrue, coerenti e normali. Nel 2014 gli studi interessati sono stati 157, rivolti ad una platea di 2.122.627 imprese delle quali 527.143 sono risultate congrue, normali e coerenti (il 24,8%). Secondo le stime fatte dalla Società per gli studi di settore, il sistema premiale, da solo, ha contribuito con 3.969.000 euro di ricavi e 1.952.000 euro di redditi aggiuntivi, segno di una esigenza reale di “tranquillità fiscale”. 

"Questi dati sono un risultato importante – afferma Maurizio Zoli, responsabile Servizio Fiscale Cna Forlì-Cesena – e ulteriormente migliorabile tenuto conto che, dal 2015, vi è stato il riconoscimento delle richieste da tempo avanzate da Cna, di applicare i “correttivi crisi” per le aziende in difficoltà, che dovrebbero consentire un più facile accesso al sistema premiale alle imprese interessate. È importante ricordare che il meccanismo premiale conferisce una reale tranquillità rispetto a possibili controlli da parte dell’amministrazione finanziaria, qualora, oltre alla congruità, si dimostri normalità e coerenza a tutti gli indicatori previsti. In tale caso, infatti, sono fortemente limitati i poteri di accertamento dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, sia nelle modalità che nei tempi. Una buona ed efficace selezione delle imprese per l’accertamento deve essere al primo punto dell’agenda della “Civiltà fiscale”: inutile controllare chi già è in regola, i controlli si concentrino su chi non lo è”.

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