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Economia Cesenatico

Il software misura il livello di sostenibilità, crisi energetica: l'azienda promuove il business ecologico

Si delinea così la Respect culture di Siropack, un network di iniziative e ispirazioni per lo sviluppo condiviso

Respect culture: il modello Siropack per una cultura condivisa della sostenibilità, oggi più che mai l’azienda di Cesenatico, inserita nel mercato globale, affronta le recenti crisi internazionali confermando il proprio modello di business sostenibile e consolidando gli investimenti nella formazione. Non dividere, condividere Siropack Italia, azienda specializzata nella produzione di macchine industriali per il packaging, è nota per il proprio approccio sostenibile al mercato e per la registrazione di brevetti, come ad esempio la tecnologia Respect, che risolve definitivamente il problema della sigillatura dei contenitori alimentari in Pet per permetterne il completo riciclo. Proprio sul piano dei brevetti l’azienda è stata vittima, come tante altre, delle ripercussioni del conflitto russo-ucraino: il Governo russo ha stabilito che, per lo sfruttamento di alcuni titoli di proprietà industriale i cui titolari siano aziende di origine, o con sede principale, negli Stati che hanno compiuto atti ostili nei confronti della Russia (tra i quali rientra anche l’Italia) non sia più riconosciuto alcun compenso, a partire dal 7 marzo 2022.

La situazione internazionale ha confermato all’azienda che la strada per incidere nella realtà attuale rimane quella di proseguire negli investimenti per la formazione: si delinea così la Respect culture di Siropack, un network di iniziative e ispirazioni per lo sviluppo condiviso. Da anni Siropack porta avanti una politica di sostenibilità che dal settore del packaging si estende sul territorio: dal 1° giugno 2019 Siropack in collaborazione con l’Università di Bologna ospita all’interno del proprio stabilimento Tailor (Technology and Automation for Industry LabORatory), uno spazio per far dialogare proficuamente il mondo dell’Impresa e l’Università. Il laboratorio è incentrato sulla ricerca e la formazione, sede di tirocini e tesi sperimentali per il Dipartimento di Ingegneria Industriale nei settori di Impianti industriali meccanici (Prof. Augusto Bianchini), Meccanica applicata alle macchine (Prof. Marco Troncossi) e Progettazione meccanica e costruzione di macchine (Prof. Giangiacomo Minak). TAILOR è un centro su misura in cui nuovi talenti hanno la possibilità di sviluppare e applicare eccellenza scientifica. Gli ambiti di ricerca del laboratorio sono plurimi e indipendenti dal core business di Siropack Italia: l’azienda ha messo a disposizione della comunità scientifica e delle aziende locali un hub di open local innovation, perché ogni risultato nel campo della sostenibilità deve essere destinato alla condivisione.

Sostenere la formazione, formare alla sostenibilità

Il filo conduttore, che unisce le ricerche e le rende complementari nelle loro differenti prospettive, è il carattere di attualità che le contraddistingue: gli ambiti di indagine sono dettati dalle necessità ecologiche contingenti e dall’interesse dei singoli giovani ricercatori per i temi più “scottanti”. Valentino e Riccardo si occupano di transizione energetica, Francesco di automazione e robotica industriale, Matteo di prevenire la diffusione delle microplastiche e di sostenibilità nel campo del packaging, Ivan di manutenzione predittiva per ottimizzare le risorse e la produttività, Matteo è il veterano del gruppo, ingegnere meccanico esperto di economia circolare. Da poco ha terminato il proprio dottorato (finanziato anche da Siropack) Ivo, esperto di robotica e ideatore di un software prontamente adottato da Mitsubishi. Poi c’è Jessica Rossi, ricercatrice e direttrice del Tailor, impegnata al momento nella realizzazione di un software che implementi la sostenibilità sociale, uno dei tre pilastri della sostenibilità, insieme all’ambito economico e ambientale.

Respect culture: la cultura che promuove la sostenibilità

Ai tre pilastri comunemente riconosciuti, Siropack affianca la sostenibilità culturale, che implica da una parte la promozione di una cultura legata alla sostenibilità, dall’altro il garantire ad ogni cittadino accesso alla formazione e allo sviluppo delle proprie risorse culturali personali: l’obiettivo dell’azienda è quello di creare una Respect culture di cui tutto il territorio possa beneficiare.

Turtle: analisi dei dati per un’economia sostenibile

I tre professori sopracitati e Jessica Rossi fanno parte con l’Università di Bologna della start-up innovativa Turtle: l’obiettivo di questo spin-off universitario è quello di creare e vendere un software di gestione dei dati che permetta alle aziende di misurare oggettivamente il proprio livello di sostenibilità. Turtle diventa uno strumento di intervento diretto e concreto nel mondo della produzione e dell’industria, permettendo di reperire analiticamente informazioni sull’entrata di risorse nelle aziende e la loro trasformazione in prodotto, impronta CO2, scarto e conversione energetica implementando l’utilizzo del software Vivaca messo a punto in questi anni proprio dal team di Tailor. L’analisi non si limita a focalizzarsi, infatti, sul processo di produzione (from gate to gate), ma è uno studio che consente la misurazione della sostenibilità di tutti i processi di un’intera filiera che portano alla conversione di prodotto, il che rappresenta il vero vantaggio competitivo.

Un progetto attuale e necessario

La prima azienda a pubblicare i dati di questa verifica è stata Siropack: “Pensavamo di essere molto avanti sulla strada della sostenibilità - ha affermato il presidente Rocco De Lucia - ma l’analisi ci ha mostrato quanto ancora possiamo migliorarci e come sia fondamentale possedere dei dati oggettivi per programmare interventi mirati. Quando abbiamo avviato il progetto non potevamo immaginare l’urgenza determinata oggi dai costi dell’energia e delle materie prime, invitiamo pertanto i nostri colleghi imprenditori a misurarsi con questo strumento per prendere consapevolezza dell’effettiva gestione delle risorse e dei consumi nelle proprie aziende, propedeutica al risparmio energetico, all’ottimizzazione e alla riconversione dei processi produttivi”.

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