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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Il crollo del turismo nei primi 9 mesi del 2020, la provincia registra un -40%

La pandemia in atto determina dati negativi per il movimento turistico nei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019

I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-settembre 2020, per la provincia di Forlì-Cesena, registrano una forte diminuzione annua degli arrivi del 39,8% (610.260 unità) e delle presenze del 40,6% (3.044.424 unità): la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -70,4% negli arrivi e un -71,2% nelle presenze, mentre risulta più ridotto il calo del turismo nazionale (-33,8% di arrivi, -33,7% di presenze).

Non positivi i risultati dei quattro mesi estivi (giugno-settembre), periodo nel quale si concentra il maggior flusso turistico dell’anno; giugno chiude con un -71,1% di presenze, luglio con un -36,5%, mentre, se non altro, agosto e settembre riescono a contenere le perdite, facendo segnare, rispettivamente, -13,5% e -16,4% di presenze.

“L'Organizzazione mondiale del turismo (Omt), che fa capo all'Onu, ha dichiarato che a causa della pandemia di Covid-19 il turismo globale nei primi otto mesi dell'anno, rispetto al 2019, è crollato del 70%. Anche i dati del turismo nei nostri territori, purtroppo, registrano, come previsto, forti diminuzioni degli arrivi e delle presenze, causate prima di tutto dalle restrizioni per il contrasto alla pandemia e poi anche dalle ridotte capacità di spesa delle persone, senza dimenticare la paura del contagio che ha pesantemente condizionato la voglia di mobilità", commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna.

Nel periodo gennaio-settembre 2020 si evidenzia la diminuzione delle presenze in tutti i comuni. Riguardo alle località balneari, a Cesenatico si assiste a un calo delle presenze del 41,1%, a Gatteo del 41,3%, a San Mauro Pascoli del 35,1% e a Savignano sul Rubicone del 31,3%; con riferimento ai grandi comuni, a Forlì e a Cesena si registrano presenze in calo, rispettivamente del 43,5% e 38,0%, mentre per ciò che concerne le località termali, si rileva un -42,0% di presenze a Bagno di Romagna, -52,6% a Bertinoro e -60,4% a Castrocaro Terme e Terra del Sole.

In diminuzione anche le presenze nei comuni dell’Appennino forlivese (-39,4%) e nei comuni cosiddetti collinari (-39,9%).
"Questa situazione -prosegue Zambianchi - minaccia l’economia e i posti di lavoro, colpendo in primis il settore del turismo in senso lato (attività di alloggio e ristorazione, agenzie di viaggi, cultura, convegnistica, etc.) e con ricadute molto pesanti sull’intera economia territoriale. Si conferma ancora una volta che sui nostri territori, il turismo rappresenta un fattore di grandissima rilevanza per infrastrutture materiali e immateriali, a partire da quelle che migliorano la capacità di apertura e scambio tra sistemi culturali e, di fatto, rendono più competitiva l’offerta locale e l’attrattività dei nostri territori. Dobbiamo proteggere il settore e il lavoro e dobbiamo, parimenti, prepararci per il momento del riavvio e cioè per quando si tornerà alla normalità e riprenderanno gli spostamenti. Ben consapevole di tutto ciò, la nostra Camera ha attivato una linea strategica dedicata al turismo e a tutte le filiere a esso collegate, a monte e a valle”.

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