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Il barbiere 'Iano' va in pensione dopo 55 anni, premiato da Confartigianato: "Sono della vecchia scuola"

“Dopo tre anni di gavetta a Cesenatico, io sono nato a Montaletto e abito a Gattolino – rievoca Iano Casadei - venni a lavorare qui in corso Garibaldi"

Cinquantacinque anni di tagli, acconciature, relazioni ed amicizie. A fine mese va in pensione Viviano Casadei, per tutti 'Iano', 71 anni, barbiere da quando aveva i calzoni corti, socio storico di Confartigianato. Il vicesegretario di Confartigianato Giampiero Placuzzi e Cristiana Suzzi, responsabile della categoria - che si erano accordati con le figlie tenendo all'oscuro l'interessato per fargli una sorpresa, si sono presentati di buon ora nel salone storico di corso Garibaldi con una targa celebrativa, e hanno atteso che Iano ultimasse il taglio del primo cliente della giornata. “Lo festeggiate? Fate bene, lo merita – ha detto il cliente -. Mi chiamo Casadei come lui, lo conobbi all'ospedale dove eravamo entrambi ricoverati, ero un ragazzino. Diventai suo cliente, lo sono da 45 anni, è il migliore. Da chi andrò adesso?”.

“Dopo tre anni di gavetta a Cesenatico, io sono nato a Montaletto e abito a Gattolino – rievoca Iano Casadei - venni a lavorare qui in corso Garibaldi. All'inizio non in questo salone sotto il porticato: eravamo di fronte, dall'altra parte del corso, poi sono subentrato come titolare. Ho sempre preferito i tagli classici, sono della vecchia scuola: molta manualità e niente fretta. Le sfumature le faccio con le forbici, non col rasoio. Ho tanti clienti, che sto indirizzando ai colleghi, è un bel tesoretto. Il mio sogno sarebbe che qualcuno subentrasse, anche se non sono familiari, per dare continuità, ma i giovani oggi sono poco propensi”.

“Ho clienti anziani e che non possono muoversi a cui per amicizia presto servizio a domicilio - aggiunge - ma a tutti quelli che hanno le gambe buone ho sempre detto di venire in salone. Il mio è il lavoro più bello del mondo: si fa con l'estro, le mani, il sorriso, in un bell'ambiente, conversando amabilmente con i clienti. Ne ho alcuni milanesi che vengono da me perché sono bravo, dicono, ma anche perché parlo in dialetto romagnolo e si divertono un mondo”.“Ho tagliato i capelli e fatto la barba a tanti attori – aggiunge Iano – grazie alla vicinanza del Bonci : venne Walter Chiari, mi sembra ieri, e che trambusto con i commediografi e registi teatrali Garinei e Giovannini. Mentre rassettavo i capelli a uno, l'altro che aspettava gli lanciava le battute di uno sketch, che sarebbe dovuto andare in scena  a teatro quella sera”. “Per Confartigianato parla la targa – dice il segretario Placuzzi   esprimiamo la gratitudine nostra e della città al nostro Iano per aver tenuto alto il nome della categoria e gli facciamo infiniti complimenti perla sua lunga vita da artigiano barbiere, un maestro dell'acconciatura e un artigiano signore che lascerà un ricordo luminoso”.

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