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Economia

I numeri di Macfrut che torna 'dal vivo': "Con Fieravicola il primo grande evento in presenza dedicato all’agrifood"

"Stiamo registrando numeri impensabili al solo pensiero nei periodi di lockdown - spiega Piraccini - importanti new entry, adesione dei grandi player italiani del settore, oltre 500 buyer internazionali accreditati"

"Finalmente ripartiamo. Il settore dell'agrifood ha tante cose da dire e da comunicare e noi ci ritroveremo dal 7 al 9 settembre alla Fiera di Rimini con 800 espositori, una presenza straniera pari al 20%, una quarantina di eventi e oltre 500 buyer internazionali accreditati. E tutto in presenza e in sicurezza". Il presidente di Macfrut Renzo Piraccini non nasconde la soddisfazione per la risposta data dal settore dopo un anno e mezzo di relazioni virtuali e per il grandissimo interesse verso la prossima edizione, la 38esima, della fiera internazionale dell’ortofrutta.

"Stiamo registrando numeri impensabili al solo pensiero nei periodi di lockdown - spiega Piraccini - importanti new entry, adesione dei grandi player italiani del settore, oltre 500 buyer internazionali accreditati in collaborazione con Ice-Agenzia, oltre una quarantina di eventi nel corso della tre giorni a cui si aggiungono le prove tecniche in campo in un'apposita area dedicata. E con la contemporanea presenza di Fieravicola, Fiera internazionale delle attività avicunicole (che in passato si svolgeva a Forlì), la tre giorni riminese si presenta come il primo grande evento in presenza dedicato all’agrifood. Tutto questo per un settore chiave del Made in Italy, qual è l’ortofrutta, che incide per il 20% sull’agroalimentare con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura per 300 mila aziende coinvolte e 15 miliardi di euro in valore".

Per entrare alla fiera sarà obbligatorio il green pass, ma il presidente Piraccini, nel corso della conferenza stampa, fa una precisazione anche a questo riguardo. "Invito tutti a prepararlo perché lo chiederemo all'ingresso, ma per chi non l'avesse abbiamo istituito due cliniche mobili per effettuare il tampone a cui sarà necessario prenotarsi per tempo".

Tuttavia è inutile non essere preoccupati per la situazione sanitaria ancora critica e anzi, negli ultimi tempi, un po' più preoccupante di qualche mese fa.  Gli stessi organizzatori di Cibus, manifestazione iniziata oggi a Parma, hanno detto di aspettarsi 42 mila visitatori, quasi la metà di quelli presente prima del covid. E Macfrut, quanti se ne aspetta? "Non sappiamo e facciamo fatica a dire un numero - spiega ancora Piraccini - Nel 2019 furono 43 mila circa, ma penso che sia meglio concentrarci sulla qualità dei visitatori e avere una fiera più specializzata, che comunque soddisfi i nostri espositori. E' comunque ragionevole pensare a un ridimensionamento dei visitatori, nonostante abbiamo già moltissime delegazioni dall'estero prenotate. Vengono da Cuba, da Santo Domingo. E non immaginate quanti step e controlli devono superare. Significa che ci tengono molto e questo ci conferma di quanto siamo diventati un punto di riferimento importante del settore. Non più solo fiera, ma quasi associazione di categoria".

In più c'è da dire che il Macfrut si rivolge sempre più ai mercati esteri, oltre Europa. Quest'anno si terrà il "China day", un giorno dedicato ai rapporti commerciali con la Cina, Paese che ha deciso di investire, a livello di fiere dell'ortofrutta e dell'agrifood, solo sul Macfrut.

Anche da parte del vicepresidente di Fieravicola, Fabiana Fiorini, è stata espressa molta soddisfazione per poter riprendere i contatti in presenza. "Fieravicola è la giusta vetrina per una filiera di eccellenza che ha fatto della qualità di prodotto e dell’innovazione le sue sfide maggiori - ha spiegato Fiorini - La fiera in presenza, dopo quasi due anni di rapporti virtuali, assicurerà ai protagonisti della filiera presenti di riallacciare relazioni e contatti business, di cui si sentiva ormai la mancanza. Ringrazio a questo proposito gli espositori e i buyer che hanno accolto il nostro invito e ci hanno dato fiducia. Il rilancio di Fieravicola in contemporanea con Macfrut consentirà di sfruttare appieno importanti sinergie soprattutto sul fronte della promozione internazionale con l’obiettivo di costruire un importante polo romagnolo dell’agribusiness".

"Non dobbiamo dimenticare che uno dei fattori che determina l’eccellenza della nostra filiera - ha spiegato Stefano Gagliardi Coordinatore Comitato tecnico scientifico e Assoavi - è la stretta connessione fra mondo produttivo, università e ricerca. Fieravicola vuole affiancare le aziende per raggiungere anche un altro obiettivo, ovvero la necessità di evidenziare tutti quegli aspetti che vanno oltre la qualità del prodotto finito: selezione delle materie prime-condizionamento ambientale degli allevamenti-riduzione dell’uso degli antibiotici-alimentazione no ogm-sviluppo di sistemi all’aperto e biologici - attenzione al benessere animale, nell’ottica di un allevamento sempre più etico e sostenibile. In definitiva, la scommessa era fare si che a Rimini si creasse il Polo dell’agri business e devo dire che sia stata vinta".

"Dopo mesi di rarefazione dei contatti fisici, la fiera avicola - gli fa eco Antonio Forlini, presidente Unaitalia - è una occasione unica per consentire alle imprese del settore avicolo di confrontarsi ed aprirsi verso aree e nazioni emergenti. Unaitalia e le aziende ad essa associate, quindi, intendono cogliere questa opportunità per allacciare o rinsaldare relazioni di business con i buyer presenti". A prendere la parola anche Dino Scannavino, Presidente di CIA - agricoltori italiani. “La Cia - agricoltori italiani, in questo anno internazionale della frutta e della verdura delle Nazioni Unite, ha intrapreso molte iniziative sul settore con anche una campagna di comunicazione attraverso gli ambasciatori confederali. Saremo presenti convintamente a Macfrut anche quest’anno con un evento dedicato, l’8 settembre, alle calamità che colpiscono il comparto, procurando danni ingenti e mettendo in ginocchio aziende e operatori. Occorre aumentare la competitività dell’imprenditore ortofrutticolo, lavorando su aggregazione, promozione unitaria, sviluppo dell’economia contrattuale, contrasto alle pratiche commerciali sleali, operatività piena dell’interprofessione. Accanto a questo, è necessario incoraggiare un patto fra gli attori della catena ortofrutticola e collaborare per eliminare inefficienze, aumentare la competitività del settore, ridurre gli squilibri. Macfrut in questo senso rimane l’unica vetrina utile, un importante tassello di promozione”.

Macfrut 2021, una fiera di contenuti

La specificità di Macfrut, che lo caratterizza dagli altri eventi sta nella sua peculiarità di fiera di filiera, in rappresentanza di undici settori espositivi. A questo si aggiunge, una ricca parte di contenuti, sui principali temi del settore, con oltre una quarantina di eventi tra meeting, workshop, convegni ed eventi stampa, molti dei quali promossi direttamente dalle aziende espositrici che scelgono Macfrut per presentare le loro novità. Uno speciale evento, in particolare, sarà organizzato insieme alla Fao per l’anno internazionale dell’ortofrutta, così come una serie di iniziative sono in programma dalla Regione Sardegna, partner della 38esima edizione, e in tante altre Regioni che mai come in questa edizione hanno risposto “presente”. Oltre a questo, ampio spazio sarà dedicato al tema dell’innovazione e alla difesa attiva con prove in campo in presa diretta in un’apposita area dinamica, Macfrut Field Solution, curata da Luciano Trentini con la collaborazione del Consorzio Cermac. E ancora, il tema sempre più centrale dell'acqua in Acquacampus, in collaborazione con ANBI e CER, gli asparagi con la quarta edizione di International Asparagus Days, in collaborazione con Cristian Befve. Altri temi centrali sono un confronto con la moderna distribuzione italiana nell’area Retail for the future, in collaborazione con Agroter, i piccoli frutti nell’Italian Berry Day, realizzato in collaborazione con NCX Drahorad, e un focus sulle biosoluzioni in collaborazione con Agri 2000. Il programma completo dei convegni: https://www.macfrut.com/meeting_conventions

Ampia presenza estera

Tra le novità, il Centroamerica con Cuba (collettiva di 10 aziende) e Panama (8 aziende), a cui si aggiunge una nutrita delegazione da Repubblica Dominicana, Cile e Colombia, nonché una collettiva organizzata da Iila (Organizzazione internazionale Italo-Latina Americana). Tra le new entry anche il Caucaso con la Georgia (8 aziende), Libano (10 aziende), Indonesia (4 aziende) e Vietnam (2 aziende). Confermato il Padiglione Africa con i nuovi arrivi da Nigeria e Costa d’Avorio. E laddove non sarà possibile la presenza fisica, sopperisce la piattaforma di Macfrut Digital (macfrutdigital.com) a disposizione degli espositori, che consente di ampliare le relazioni con i Paesi “lontani”, realizzare incontri b2b, seguire le registrazioni dei convegni e visitare gli stand virtuali delle aziende espositrici. La fiera, inoltre, vivrà una importante anteprima virtuale dedicata alla Cina lunedì 6 settembre. The China Day si svolgerà sulla piattaforma macfrutdigital.com ed è organizzata in collaborazione con l’Ente governativo cinese per la promozione dei prodotti agricoli ATPC (Agricoltural Trade Promotion Centre), alla presenza di 111 aziende cinesi. Confermato infine anche il programma di incoming per i buyer esteri realizzato in collaborazione con Ice-Agenzia e attraverso la rete di agenti esteri di Macfrut con la registrazione di oltre 500 buyer accreditati.

Ortofrutta settore strategico per l’Italia

L’ortofrutta è un settore chiave del Made in Italy, incide per il 20% sull’agroalimentare con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura per 300 mila aziende coinvolte. In valore il settore registra 15 miliardi di euro, un terzo dei quali dedicato all’export (secondo solo al vino in fatto di mercato estero). L’ortofrutta lo scorso anno è cresciuta del +3,8% in fatto di export, contro il +2,5% medio annuo tra il 2014 e il 2019 (Fonte Osservatorio Nomisma per Cia). L'Italia a livello globale è nella Top 10 Exporter di ortofrutta fresca nel mondo, più precisamente nono in classifica, con 5 miliardi di fatturato sui mercati stranieri e una crescita del 32% in dieci anni. In ambito europeo l’Italia è il secondo produttore dietro la Spagna. Gli italiani sono i maggiori consumatori di frutta e i terzi di ortaggi a livello europeo. Il 90% delle persone mangia frutta o verdura giornalmente, motivata per il 57% dal fatto di essere prodotti salutari necessari per una dieta equilibrata (Focus Ortofrutta Nomisma). Riguardo le occasioni di consumo 1 italiano su 3 mangia frutta anche lontano dai pasti. Nel corso del lockdown i consumi hanno registrato un balzo del 20% per la frutta e del 13% della verdura. Infine il biologico che evidenzia il nostro Paese tra i leader mondiali: il 28% delle imprese ortofrutticole nazionali fa biologico e il 36% si dedica alla produzione integrata.
 

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