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I giovani imprenditori di Cesena puntano sulla scuola: "Portiamo in aula la cultura d'impresa"

"Fondamentale - dice il Gruppo Giovani Confartigianato Cesena - la necessità di favorire la trasmissione d’impresa per non disperdere il patrimonio economico e di competenze professionali consolidato nelle aziende"

Un decalogo per sostenere le giovani imprese durante questa perdurante convivenza con la pandemia. Lo ha presentato il Gruppo Giovani Confartigianato, con il suo presidente Peli, alla ministra per le Politiche giovanili, con proposte condivise con tutta la rete territoriale dei Gruppi Giovani Confartigianato, fra cui quello di Cesena presieduto da Claudio Alessandrini. "Il nostro decalogo - informa il Gruppo Giovani Confartigianato cesenate - parte dalla necessità di rafforzare il rapporto tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro, sostenere la creazione di attività economiche e favorire la trasmissione d’impresa e il ricambio generazionale in azienda, intensificare il confronto con le rappresentanze imprenditoriali e promuovere la transizione ecologica potenziando il servizio civile volontario. I Giovani Imprenditori di Confartigianato si candidano a testimonial della cultura d’impresa nelle scuole, dalle medie inferiori fino alle università, per far conoscere le opportunità del mondo del lavoro e delle imprese ‘a valore artigiano’ e aiutare i giovani ad acquisire le competenze necessarie a raccogliere le sfide di un’economia globalizzata e rivoluzionata dalle tecnologie digitali. Oggi in Italia assistiamo al paradosso di un tasso di disoccupazione giovanile di appena il 30,2% (il 16,2% in meno della media Ue) a fronte di un’elevata difficoltà delle imprese a reperire manodopera: il 33,6% delle figure professionali risultano infatti introvabili sul mercato del lavoro”.

"Fondamentale - aggiunge il Gruppo Giovani Confartigianato Cesena - la necessità di favorire la trasmissione d’impresa per non disperdere il patrimonio economico e di competenze professionali consolidato nelle aziende che hanno molti anni di attività alle spalle. Chiediamo di concentrare l’attenzione sul passaggio generazionale nelle aziende in cui c’è un grande valore economico e di cultura produttiva che deve essere preservato e rilanciato dai giovani, sostenendo e facilitando il passaggio di testimone a chi, erede del titolare o dipendente, vuole rilevare l’impresa. Anche in questo caso c’è molto da cambiare: infatti, secondo una rilevazione di Confartigianato, il 51% delle imprese segnala la presenza di fattori di ostacolo, tra i quali prevalgono le difficoltà burocratiche, legislative e fiscali”.

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