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Economia

"Green Pass, i controlli siano in capo alle autorità pubbliche, non agli imprenditori"

"Il Gruppo di Presidenza Confartigianato di Cesena, rimarca come la associazione sia  impegnata ad evitare che l’imprenditore abbia la responsabilità della verifica che non gli compete"

Per alleggerire le operazioni di verifica a carico delle imprese Confartigianato ha veicolato alle Commissioni Affari sociali e Attività produttive della Camera un emendamento volto a chiarire che le imprese non sono responsabili della verifica dell'identità delle persone che accedono alle attività e ai servizi per cui è obbligatorio esibire il green pass, in quanto tale verifica spetta esclusivamente alla pubblica autorità.

Lo comunica il Gruppo di Presidenza Confartigianato di Cesena, che rimarca come la associazione sia  impegnata ad evitare che l’imprenditore abbia la responsabilità della verifica che non gli compete.

Da oggi è possibile accedere ad alcune attività solo se si è in possesso di un Green Pass che attesta l'effettuazione di almeno la prima dose di vaccino o la guarigione dall'infezione (validità sei mesi) o l'effettuazione di un tampone negativo (validità 48 ore). I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green Pass sono tenuti a verificare che l'accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.

"Confartigianato – ribadisce il Gruppo di Presidenza Cesena - è intervenuta in Parlamento promuovendo un emendamento che punta a escludere responsabilità e conseguenti sanzioni amministrative a carico dei titolari e dei gestori delle attività per le quali è previsto l’obbligo di richiedere il green pass. Confartigianato sostiene, infatti, che le eventuali responsabilità relative ai controlli sull’identità dei soggetti che esibiscono il green pass non possono gravare sugli esercenti ma devono essere in capo alle autorità pubbliche di controllo".

La disposizione riguarda anche varie tipologie di imprese artigiane, fra cui titolari  gelaterie, pasticcerie, pizzerie, piadinerie, ecc. che sono tenuti a controllare il possesso delle certificazioni verdi da parte dei clienti. Confartigianato Alimentazione indica gli adempimenti che gli imprenditori devono rispettare. Innanzitutto, a tutela della privacy, devono designare gli addetti alla verifica dei green pass, predisporre le istruzioni sulle operazioni di verifica e consegnarli agli incaricati e fornire loro indicazioni su come gestire eventuali controversie con i clienti.

"Confartigianato Benessere Cesena - mette invece in luce la presidente Sandra Castorri - ricorda inoltre che tale misura, non riguarda parrucchieri ed estetisti, mentre sono soggetti a tale previsione i centri benessere. Gli acconciatori  non sono coinvolti dal provvedimento. Per quanto riguarda i centri estetici, considerata la sovrapponibilità di alcune attività che possono essere svolte sia nei centri estetici che nei centri benessere, si ritiene che l'unico elemento di certezza da utilizzare in caso di controlli da parte della pubblica autorità sia il codice attività".

Pertanto, risultano esclusi dall'obbligo di verifica del green pass i Codici Attività 96.02.02 (centri estetici), mentre sono soggetti all'obbligo di verifica dello stesso green pass tutti i centri benessere (Codice Attività 96.04.10), indipendentemente dai trattamenti erogati (quindi anche in caso di svolgimento di un trattamento estetico, qualora vi fosse una cabina di estetica all'interno).

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