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Gozi: "Tasse e burocrazia, come si fa a andare avanti così?"

"Certamente ho omesso alcune imposte e gabelle. Parliamo di migliaia di euro di rincari per ogni impresa in presenza di fatturati stagnanti o in calo. Come si fa ad andare avanti così?"

"La più grande crisi economica mai conosciuta nella storia recente sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema socio-economico. Tale situazione - ha detto il direttore della Confesercenti - genera apprensione e difficoltà diffuse nelle imprese del commercio e turismo, che, dati alla mano, risultano fra i settori maggiormente in difficoltà. Per non generalizzare faccio qualche esempio concreto".

"A settembre del 2011 l’Iva passa dal 20 al 21%; nel 2012 l’introduzione dell’Imu sulle attività produttive porta, indicativamente, al raddoppio dell’imposta rispetto all’ICI; dal 2013 numerosi Comuni hanno introdotto l’imposta di soggiorno (che in molti casi è “sopportata” direttamente dagli albergatori); a luglio è previsto l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%; ancora in sospeso l’applicazione della Tares (che dovrebbe portare ad un rincaro medio di circa il 10% dell’imposta sui rifiuti). L’ultima novità è la mappatura delle attrezzature con gas fluoranti e successiva verifica sulle emissioni: in pratica una tassa sui frigoriferi".

"Certamente ho omesso alcune imposte e gabelle. Parliamo di migliaia di euro di rincari per ogni impresa in presenza di fatturati stagnanti o in calo. Come si fa ad andare avanti così? Come può una impresa investire sul futuro a queste condizioni? Su questo terreno già di per sé complesso e delicato si aggiunge quello di una burocrazia asfissiante. Le imprese commerciali sono oggetto di pressanti controlli di Guardia di Finanza, Azienda Sanitaria Locale, Ispettorato del Lavoro e chi più ne ha più ne metta. Ogni Ente, indiscutibilmente, svolge il proprio compito. Occorre, però, comprendere le ragioni dell’imprenditore, che di mestiere non fa il tecnico alimentarista, né il commercialista o il consulente del lavoro".

"La professione è vendere un prodotto e gestire la propria attività commerciale. Rispettare le regole è un dovere ma esse non possono richiedere la parte preponderante del tempo dell’imprenditore. Complessivamente, grazie anche ad una campagna mediatica distorta, l’imprenditore del commercio e turismo viene rappresentato come evasore. Il profittatore e frodatore sicuramente c’è, ma la grande maggioranza delle aziende è fatta di gente seria che rispetta le regole. Capita spesso, inoltre, che a fronte di successive verifiche delle contestazioni, si dimostri l’insussistenza dell’addebito. Siamo arrivati a un momento critico, in cui è a rischio la sopravvivenza di molte imprese poiché non hanno più marginalità".

"La competizione in campo commerciale ha fatto fortemente leva sul prezzo. Ora, con l’aumento dei costi e la diminuzione dei fatturati, in particolare chi non ha la proprietà della struttura su cui lavora ma è in affitto, molto difficilmente raggiunge un soddisfacente equilibrio economico. A questo si aggiunge un problematico rapporto con l’accesso al credito. Per questi motivi sarebbe quanto mai opportuno ci fosse, da parte di tutti gli organi di controllo, una maggiore sensibilità e un’attenzione particolare per gli operatori di un settore che sta già soffrendo abbastanza e che resiste, con la consapevolezza di essere un pilastro dell’economia del Paese. Ci vuole buon senso".

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