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Gozi (Confesercenti): "Le imprese sono alla frutta"

"Nel 2012 l’introduzione dell’Imu sulle attività produttive porta, indicativamente, al raddoppio dell’imposta rispetto all’Ici; poco chiara l’applicazione della Tares"

“La più grande crisi economica mai conosciuta nella storia recente sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema socio-economico. Tale situazione - spiega Graziano Gozi di Confesercenti - genera apprensione e difficoltà diffuse nelle imprese del commercio e turismo, che, dati alla mano, risultano fra i settori maggiormente in difficoltà".

"Per non generalizzare faccio qualche esempio concreto. A settembre del 2011 l’Iva passa dal 20 al 21% e corriamo tuttora il rischio che l’aliquota possa andare al 22%. Nel 2012 l’introduzione dell’Imu sulle attività produttive porta, indicativamente, al raddoppio dell’imposta rispetto all’Ici; poco chiara l’applicazione della Tares (che dovrebbe portare ad un rincaro medio di circa il 10% dell’imposta sui rifiuti). Si dice che l’introduzione della nuova “Service tax”, forse  già a dicembre del corrente anno, assorbirà Imu e Tares. Dal 2013 numerosi Comuni hanno introdotto l’imposta di soggiorno (che in molti casi è “sopportata” direttamente dagli albergatori)".

"La confusione è tanta e la certezza una sola: l’eccessiva fiscalità sta facendo morire le imprese. Effetti collaterali: aumento della disoccupazione e della cassa integrazione. Come si fa ad andare avanti così? Come può un'impresa investire sul futuro a queste condizioni? Su questo terreno già di per sé complesso e delicato si aggiunge quello di una burocrazia asfissiante. Le imprese commerciali sono oggetto di pressanti controlli di Guardia di Finanza, Azienda Sanitaria Locale, Ispettorato del Lavoro e chi più ne ha più ne metta. Ogni Ente, indiscutibilmente, svolge il proprio compito. Occorre, però, comprendere le ragioni dell’imprenditore, che di mestiere non fa il tecnico alimentarista, né il commercialista o il consulente del lavoro".

"La professione è vendere un prodotto e gestire la propria attività commerciale. Rispettare le regole è un dovere ma esse non possono richiedere la parte preponderante del tempo dell’imprenditore. Si aggiunge il tema dell’interpretazione della norma. Molte imprese associate ci riferiscono di controlli effettuati sugli stessi prodotti da Enti diversi con interpretazioni differenti: per alcuni tutto è regolare mentre altri elevano sanzioni. Per questi motivi riterremmo utile un momento d’incontro alla presenza di tutti gli Enti contemporaneamente in modo da capire cosa compete ad ognuno e come ognuno interpreta le normative. Il quadro descritto vuole far comprendere un aspetto: l’impresa è all’esasperazione. Come già affermato in altre occasione, in molti casi basterebbe utilizzare maggior buon senso”.

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