Giustizia civile lumaca, indagine di Confartigianato: l'attesa media è 3 anni ed un mese
Confartigianato ha sondato le aspettative di un campione di imprenditori territoriali rispetto alla riforma della giustizia civile: al primo posto vi è la riduzione della durata della causa
Anche gli imprenditori cesenati sono invischiati, fra le tante morse, in quella della giustizia civile. I motivi principali di ricorso alla giustizia da parte degli imprenditori riguardano le cause di lavoro (20,5%), seguite da controversie cliente/fornitore (14,4%), rapporti con assicurazione e banca (10,3%) fallimento e diritto societario commerciale (7,4%), eredità e successioni (4,6%), previdenza e assistenza (1,8%).
Confartigianato ha sondato le aspettative di un campione di imprenditori territoriali rispetto alla riforma della giustizia civile: al primo posto vi è la riduzione della durata della causa, indicata dal 75,4% delle imprese, seguita dalla richiesta di semplificazione della burocrazia (57,6%), puntualità delle udienze (31,6%), disponibilità dei giudici (30,7%), chiarezza sul costo complessivo (27,7%), correttezza degli avvocati (24,4%), chiarezza sulla durata (23,2%), chiarezza sulla parcella (22,1%) e dalla chiarezza sulla possibilità di successo (20,6%).
Per avere giustizia in una causa civile, devono aspettare in media 1.185 giorni (3 anni e 1 mese). I loro colleghi nel resto d’Europa impiegano meno della metà: 544 giorni. "L’Italia è quasi in vetta alla classifica europea per la lentezza della giustizia civile - evidenzia il gruppo di presidenza dell'associazione di categoria -. Ci supera soltanto la Grecia con i suoi 1.300 giorni per chiudere una controversia in tribunale. Le lunghe attese nelle aule giudiziarie costano alle imprese italiane 1.032 milioni di euro l’anno".
"L’efficienza della giustizia civile è un fattore determinante per l’attività delle imprese e per le condizioni di sviluppo del Paese - spiegano ancora -. La decisione del Governo di affrontare il problema dei ritardi del nostro sistema giudiziario è una scelta di civiltà che Confartigianato sollecita da tempo. Le imprese devono poter contare su certezza e rapidità della giustizia civile. Ne va della loro competitività. Se la durata media per un procedimento civile supera i 3 anni, per definire una procedura fallimentare si arriva addirittura a 2.566 giorni (7 anni)".
"Dal 1980 al 2013 negli uffici giudiziari si sono accumulati oltre cinque milioni di procedimenti civili pendenti, al ritmo di 325 pratiche al giorno - viene rimarcato -. Per efficienza del sistema giudiziario, l’Italia è al 24° posto tra i 27 Paesi dell’Ue. E questo nonostante la spesa pubblica per la giustizia in Italia sia sostanzialmente in linea con quella europea. Tra il 2011 e il 2013 qualcosa è migliorato: la durata media dei giudizi pendenti dinanzi alle corti d'appello è scesa di 26 giorni (da 1.051 a 1.025), quella dei giudizi pendenti dinanzi ai tribunali è diminuita di 29 giorni (da 466 a 437 giorni) e quella dei giudizi dinanzi ai giudici di pace è calata di 9 giorni (da 367 a 358 giorni). Ma la strada per raggiungere la durata media europea di 544 giorni dei procedimenti civili rimane molto lunga: Confartigianato ha calcolato che occorrerebbero 22 anni e 1 mese se si procedesse ad un ritmo costante di riduzione di 29 giorni per ciascun procedimento. Ma nel lungo termine, diceva Keynes, saremo tutti morti".