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Food Innova a Cesena, 230 partecipanti da tutto il mondo

I numeri della manifestazione parlano chiaro: 230 partecipanti (con significative delegazioni estere provenienti da Spagna, Austria, Argentina, Cile , Perù, Giappone, Cina, Stati Uniti, Ghana e Congo)

Si è conclusa venerdì a Cesena Food Innova 2017, la quarta conferenza internazionale “Food Innovation”, organizzata congiuntamente dall’Università di Bologna, da Ser.In.Ar. e da Knowledge Management for Food Innovation (KM4fi - Spagna), un evento a cui hanno partecipato i massimi esperti mondiali in termini di innovazione alimentare, riconoscendo alla città un ruolo di eccellenza sia per l’attività in campo universitario del Campus degli Alimenti e del Tecnopolo Agroalimentare, che per la presenza nel territorio di un tessuto di imprese leader del medesimo settore.

I numeri della manifestazione parlano chiaro: 230 partecipanti (con significative delegazioni estere provenienti da Spagna, Austria, Argentina, Cile , Perù, Giappone, Cina, Stati Uniti, Ghana e Congo), 21 relatori ad invito, 250 abstract prevenuti, di cui 230 approvati (70 presentati tramite relazioni orali e 160 tramite poster scientifici). “Il bilancio della manifestazione – commenta Marco Dalla Rosa, presidente di Food Innova – non è solo positivo, decisamente soddisfacente, in quanto è stata l’occasione per conoscere da vicino le più interessanti innovazioni in campo alimentare, a partire dagli avanzamenti delle tecnologie emergenti, quali quelle relative alla pressione di omogenizzazione (per strutturare alimenti fluidi e ridurre il carico batterico) o al cosiddetto plasma caldo (una ionizzazione dell’aria finalizzata all’ottenimento di elettroni, con capacità antibatterica) fino agli studi sulle proteine di insetti (ottenibili dall’esoscheletro e anche dalla fase larvale), che risultano essere ricchissime ed interessanti per applicazioni alimentari”.

Altre interessanti prospettive emerse durante l’evento riguardano il mondo del packaging, con particolare riferimento ai cosiddetti packaging attivi, ovvero soluzioni a base di biopolimeri completamente biodegradabili, provenienti da fonti biologiche, caratterizzati da rivestimenti sottilissimi con attività antimicrobica e antiossidante. Inoltre, tramite un apposito workshop, si è affrontato il nodo cruciale dell’armonizzazione globale delle regole sulla sicurezza alimentare, con la partecipazione di rappresentanti di Global Harmonisation Iniziative (GHI), rete internazionale di scienziati e organizzazioni scientifiche che collaborano per promuovere l’uniformazione mondiale di norme e leggi in proposito. “In definitiva – conclude Dalla Rosa – la manifestazione è stata anche l’occasione per toccare con mano i livelli di eccellenza raggiunti dalla ricerca mondiale in campo agroalimentare; un comparto dove l’asticella si alza continuamente e sul quale noi italiani (ed emiliano-romagnoli in particolare) rivestiamo un ruolo da protagonisti. La sfida che ci attende per il futuro, come è emerso anche da un tavola rotonda interna a Food Innova, è quella di cementare il rapporto fra mondo accademico e imprese, un processo già avviato, ma che necessita di un ulteriore consolidamento. La ricerca è certamente libera, ma deve tener conto delle esigenze del comparto produttivo”.

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