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Patrignani all'attacco: "Come fanno le imprese a fare i loro bilanci, senza il quadro delle tasse?"

E' la critica che muove Corrado Augusto Patrignani, presidente della Confcommercio di Cesena. La critica riguarda la decisione del sindaco di rinviare a maggio l'approvazione del bilancio comunale

“Come possono pianificare le loro uscite fiscali — voce rilevante del bilancio aziendale — le imprese cesenati, in assenza di un bilancio preventivo 2014 che, com’è noto, non verrà approvato dal Comune di Cesena prima delle elezioni amministrative di maggio?”: è la critica che muove Corrado Augusto Patrignani, presidente della Confcommercio di Cesena. La critica riguarda la decisione del sindaco di rinviare a maggio l’approvazione del bilancio comunale

Continua Patrignani: “Imu al massimo per gli immobili produttivi (che Confcommercio chiedere di ridurre); tassa di occupazione su suolo pubblico per baristi , ristoratori e altre attività che va abolita e non solo ridotta come segnale eccezionale di interesse al settore; tassa sulla pubblicità e sulle insegne, tassa di soggiorno costituiscono prelievi di notevole rilevanza per imprese che versano in uno stato ormai di cronica difficoltà non solo per la crisi, ma anche per la mancanza di politiche incentivanti per il settore produttivo. Il quadro si inasprisce ancor più con la tassa sui rifiuti, che con il maxi saldo di gennaio è stata un colpo letale per molte imprese commerciali, del turismo e dei servizi. E da quest’anno ci sarà l’arrivo di una nuova tassa sugli immobili, la cosiddetta Iuc ovvero Imposta Unica Municipale, costituita da tre diverse imposte diversificate: la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, la Tasi, cioè la tassa sui servizi indivisibili, e la vecchia Imu”.

“È davvero difficile barcamenarsi in questo groviglio di tasse, considerando che la maggior parte dei comuni deve ancora rendere note le relative aliquote. Ed è ancor più penalizzante non poter pianificare le uscite in assenza di un quadro certo sui costi fiscali locali . L’auspicio e la richiesta forte fin da ora è che non ci sia una mazzata dopo le elezioni, quando l’entità dei tributi verrà fissata nel bilancio”.

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