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Effetto Macfrut a Rimini: vola il bilancio di "Cesena Fiera" e partono gli investimenti

La fiera di Cesena gode di un bilancio in ottima salute. Sono stati presentati mercoledì mattina i dati della società che gestisce i padiglioni di Pievesestina e che possiede il marchio di maggior pregio, il Macfrut

La fiera di Cesena gode di un bilancio in ottima salute. Sono stati presentati mercoledì mattina i dati della società che gestisce i padiglioni di Pievesestina e che possiede il marchio di maggior pregio delle fiere cesenati, il Macfrut. E si tratta di numeri positivi, dal momento che il fatturato cresce del 30% nel 2015 sul 2014, con un utile netto di 124mila euro.  In generale il volume del fatturato passa da 2,9 milioni di euro ai 3,8 milioni del 2015. “E ci poniamo l’obiettivo dei 5 milioni di euro nel 2017”, anticipa il presidente Renzo Piraccini.

Il motivo della crescita è essenzialmente dovuto al rilancio del Macfrut nel plesso fieristico di Rimini. La manifestazione a Rimini, infatti, ha visto aumentare i suoi introiti da 2,2 milioni dell’ultima edizione cesenate a 3,1 del 2015, prima edizione a Rimini. Questo ha portato in alto tutti gli altri parametri di Cesena Fiera. La società – completamente pubblica, sostenuta da Comune di Cesena, Camera di Commercio e Provincia di Forlì-Cesena- può contare ora su un piano di 3 milioni di euro per l’aumento e il miglioramento della superficie espositiva a Pievesestina (di cui 600mila euro già spesi), nuove manifestazioni come “Sono Romagnolo”, dedicato alle tradizioni locali (25mila presenze) e “Wellness Food Festival”, abbinata ad Hobby Farmer (13mila presenze). La prossima novità sarà “Manualmente”, dedicata alla manualità creativa, che si terrà in ottobre.

GRANDI TRASFORMAZIONI A PIEVESESTINA - E se da una parte il bilancio è positiva, dall’altra si stanno ponendo le basi per ulteriori rilanci. Lo spiega Piraccini: “Abbiamo portato avanti le  strategie che ci avevano indicato gli azionisti. Il bilancio molto positivo riflette queste scelte”. Scelte che vedranno in futuro ancora il Macfrut protagonista, sempre a Rimini, ma in un altro periodo dell’anno. Mette le mani avanti Piraccini: “Non siamo intenzionati a vendere macfrut, che anzi è l’asse che permette di fare tutto il resto, tra cui una ristrutturazione da 3 milioni di euro interamente sostenuto da Cesena Fiera. In fiera ci saranno servizi all’avanguardia e abbiamo indicazioni che un sacco di imprenditori la utilizzeranno. Sono già arrivate molte richieste per nuove manifestazioni, convention aziendali, eventi certo non internazionali , ma in grado di attrarre pubblico consumer. Non abbiamo intenzione di fare fiere professionali tranne Macfrut, ci indirizzeremo invece al mercato consumatori”.

L’intera struttura è sottoposta ad un notevole restyling. Cambiano location gli uffici e l’Agenzia delle Dogane, saranno ristrutturati i padiglioni e gli ingressi, la struttura sarà dotata di bancomat e verrà realizzata una cucina da 125 metriquadri per gli eventi eno-gastronomici e la “Città del gusto della Romagna”, gestita dal Gambero Rosso.

I PROGETTI DELLA POLITICA – A gongolare è anche il sindaco Paolo Lucchi, che definisce Cesena Fiera come la Juventus: “Se vai ad una sua partita sei quasi sicuro che vedrai dei gol e che probabilmente non li prenderai”. La Regione Emilia-Romagna ha in serbo una holding degli enti fieristici (per lo meno per impedire una concorrenza fratricida all’interno del territorio regionale) e Lucchi non vuole farsi trovare impreparato all’appuntamento: “Ci arriveremo con una fiera in buona salute e coi conti a posto, nonostante il settore fieristico non se la passi bene”. Lucchi fissa i paletti: “ Le fiere non servono a loro stesse ma a supportare la rete delle imprese del territorio. Non va dimenticato che il valore aggiunto è per la  comunità”. Inoltre un domani, forse da ottobre prossimo – quando cioè saranno terminati i lavori di ristrutturazione -  “potremo aprire una riflessione serena con la citta su una nuova veste diversa dalla partecipazione totalmente pubblica”. L’idea, infatti, è di tornare ad una partecipazione anche di privati: “Ne discuteremo con associazione di categoria e privati istituzionali, non appena ci saranno le condizioni tecniche”.

MACFRUT A MAGGIO – “Col macfrut non siamo arrivati – precisa Piraccini -. L’unico concorrente vero Fruit Logistica, che è troppo grande e quasi generalista. Questo lascia molto spazio ad una fiera più piccola e internazionale, accessibile ad aziende di media dimensione che ora con la globalizzazione si possono aprire all’estero e necessitano di servizi veri, per esempio conoscere le novità delle macchine, che da noi ci sono tutte. Inoltre nel 2017 Macfrut passerà a maggio, come era fino al 2008”. Una scelta che, però, non guarda indietro: “Allora spostare la data fu una soluzione per non spostare Macfrut da Cesena”.

Aldilà degli aspetti economici l’edizione 2015 di Macfrut si è confermata come una edizione in grande crescita: gli espositori da 800 a Cesena sono stati oltre 1000 a Rimini; accentuato il percorso di internazionalizzazione con un espositore su cinque dall’estero e ben 350 buyer mondiali; i visitatori hanno raggiunto le 39.000 presenze, numero mai toccato nei suoi 32 anni di storia. Tutto questo assume un rilievo ancora maggiore se si guarda al panorama generale con un mercato fieristico non certo brillante e la concorrenza di due competitor di caratura internazionale alle prese con due manifestazioni similari nello stesso settore: Milano Fiera e Verona Fiera (evento poi rinviato al 2016). Macfrut non solo ha retto l’urto ma si è rafforzato come Fiera dell’ortofrutta per eccellenza in Italia, unica fiera di filiera professionale nel panorama europeo, unica fiera del settore finanziata dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) in un programma di sviluppo triennale.

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