rotate-mobile
Economia Bagno di Romagna

Commercio, l'ondata della crisi arriva ora ai bar e ristoranti

C'è un pezzo di Cesena nella presidenza del sindacato degli esercenti: Pasquale Ambrogetti, noto ristoratore e presidente della Confesercenti di Bagno di Romagna e Gianpiero Giordani, responsabile Fiepet-Confesercenti Cesenate

Pasquale Ambrogetti e Gianpiero Giordani sono stati eletti nella presidenza nazionale di Fiepet-Confesercenti, la Federazione nazionale dei pubblici esercizi. C'è un pezzo di Cesena nella presidenza del sindacato degli esercenti. L'Assemblea Elettiva Nazionale della Fiepet-Confesercenti, tenutasi a Roma nei giorni scorsi ha scelto Pasquale Ambrogetti, noto ristoratore e presidente della Confesercenti di Bagno di Romagna e Gianpiero Giordani, responsabile Fiepet-Confesercenti Cesenate, come membri della Presidenza Fiepet Nazionale, l’organismo direttivo della Federazione Italiana degli Esercizi Pubblici e Turistici.

L’assemblea, alla quale hanno partecipato i dirigenti nazionali della Confesercenti, tra i quali il presidente Marco Venturi, ha confermato come presidente Fiepet l’imprenditrice toscana Esmeralda Giampaoli. L’assise è servita anche a far il punto sulle attività di bar e ristoranti ai tempi della crisi economica. Ovvero, come sono cambiate le abitudini degli italiani in fatto di consumi nei pubblici esercizi e quanto ne hanno risentito i bilanci delle imprese del settore.

A questo quesito hanno cercato di dare una risposta gli studi elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze e dall’Ufficio Economico della Confesercenti e presentati.

“Gli italiani – commenta Pasquale Ambrogetti - continuano a stringere la cinghia per far quadrare il bilancio a fine mese e lo fanno anche sacrificando qualche pranzo, cena o aperitivo e persino il rito della colazione la mattina al bar. Il settore che resisteva alla spending review familiare e che anzi funzionava da premio di consolazione per le tante altre rinunce, dalle vacanze all’abbigliamento, ai divertimenti, ha cominciato a pagare il suo pegno alla crisi”.

Dati alla mano, dal 2010 ad oggi sono diminuiti dell’8,5 per cento i consumi nei bar e del 7,9% nei ristoranti. Cala la spesa per la pausa pranzo (-3,5%), per l’aperitivo (-2,7%) e perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%). Il volume d’affari scende a 15,1 miliardi di euro l’anno (-18%) con un calo stimato della spesa media del 13%. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare.

I dati elaborati dalla Confesercenti evidenziano per il 2013 un calo dei consumi del 2,2% ed una flessione della spesa delle famiglie del 2,6%. Il fatturato delle imprese della ristorazione é calato del 3,6%, il dato più pesante in Europa dopo quello del Portogallo. Il fatturato degli esercizi alimentari, tabacchi e bevande é sceso del 3,1%.

“Lotta alla burocrazia e all’oneroso carico fiscale saranno gli obiettivi principali della Federazione per il prossimo quadriennio - afferma Pasquale Ambrogetti - al fine di una migliore qualità dell’offerta e di una indispensabile professionalità delle imprenditori, necessarie per la valorizzazione e la promozione delle produzioni tipiche alimentari del nostro Paese”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Commercio, l'ondata della crisi arriva ora ai bar e ristoranti

CesenaToday è in caricamento