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"Essere in Impresa", le aziende cercano manodopera specializzata

Ecco uno spaccato di quello che è emerso a "Essere in Impresa", l'iniziativa annuale in cui l’associazione si è impegnata in incontri e visite dentro le aziende

Intraprendenza, progettazione di nuovi investimenti, intenzione di espandersi aumentando lavoro e occupazione, ma anche comprensibile stizza per la morsa fiscale e burocratica che opprime chi fa impresa, con la carneficina di adempimenti, due in media alla settimana, che trascinano le piccole imprese nei giorni infernali delle beghe quotidiane. C'è chi inoltre si è lamentato dei tempi biblici della giustizia civile, dei pagamenti pubblici e privati che giungono in cronico ritardo, quando addiritura non vengono effettuati, dell'acceso al credito che resta impervio in mancanza di garanzie che soddisfino gli istituti bancari. E' questo uno spaccato di quello che è emerso a "Essere in Impresa", l'iniziativa annuale in cui l’associazione si è impegnata in incontri e visite dentro le aziende. Un centinaio di dipendenti si è recato presso presso trecento imprese di tutto il comprensorio cesenate, un decimo  della base associativa per una full-immersion di una giornata.

"E' stata l'occasione anche per presentare le nostre iniziative - informa il Gruppo di Presidenza di Confartigianato cesenate - su welfare aziendale, Manifattura 4.0, Digital Innovation Hub per l'innovazione e lo sviluppo, il Campus d'impresa, il progetto Bottega Scuola che ha avviato i giovani al lavoro nelle imprese artigiane, l'impegno sull'iniziativa a vasto raggio "Una buona Impresa" per creare un welfare circolare dal basso che risponda alle esigenze delle persone che ruotano attorno all'impresa. Molti imprenditori si sono coinvolti in queste opportunità di crescita, c'è chi si è complimentato per l'obiettivo di realizzare un Museo spazio dell'artigianato nella sede e di riqualificare l'area produttiva di Calbano a Sarsina, frutto di una sinergia di Confartigianato con la Facoltà di Architettura".

"Tra le istanze emerse - aggiunge il Gruppo di Presidenza - quella di favorire l'apprendistato con la formazione dei giovani perché in non pochi settori c'è richiesta insoddisfatta di manodopera specializzata, a partire da quello meccanico. I punti dolenti restano i costi d'impresa, fra tasse, tributi e forniture più i costi burocratici, che pongono le pmi territoriali e italiane in una posizione di svantaggio alla partenza rispetto ai competitor europei, e ill girone infernale delle “beghe” che quotidianamente assorbono energie che dovrebbero essere dedicate unicamente all’attività d’impresa".

"Quello che è rimasto impresso ai nostri collaboratori - chiude il Gruppo di Presidenza - è l'orgoglio artigiano, cioé il senso di gratificazione nel fare un mestiere in cui rischiando in proprio si crea lavoro e sviluppo, più forte delle pur frustranti difficoltà. Ciascun imprenditore ha parlato dei problemi della propria categoria e ha chiesto di premere su chi amministra affinché dalle parole si passi ai fatti: più che pacche sulle spalle e complimenti per il loro contributo, gli artigiani chiedono provvedimenti che li sostengano".

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