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Effetto Brexit e covid, crollano le esportazioni: "L'accordo zero dazi potrebbe aiutare"

Viene specificato che "il commercio internazionale verso il Regno Unito rappresenta uno dei principali mercati per l’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nel panorama mondiale

Nei primi nove mesi del 2020, in provincia di Forlì-Cesena le esportazioni verso il Regno Unito ammontano a 159,8 milioni di euro mentre le importazioni raggiungono quota 23,5 milioni di euro. Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) risulta, pertanto, positivo: +136,3 milioni di euro. E' quanto emerge dai dati comunicati dalla Camera di Commercio della Romagna. Viene specificato che "il commercio internazionale verso il Regno Unito rappresenta uno dei principali mercati per l’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nel panorama mondiale".

"Nei primi nove mesi del 2020, purtroppo, la Brexit e la pandemia da Covid-19 hanno causato una forte contrazione degli scambi, sia delle importazioni, sia, soprattutto, delle esportazioni - viene rimarcato -. L’auspicio è che l’accordo commerciale tra Unione Europea e Regno Unito, siglato in questi giorni, a “zero dazi e zero quote”, possa favorire una ripresa dell’interscambio commerciale con le imprese del nostro territorio. A livello locale, i primi risultati di questo accordo, che partirà ufficialmente il 1° gennaio 2021, si vedranno con la diffusione dei dati del primo trimestre 2021".

Rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, si riscontra un calo del 16,2% delle esportazioni e del 9,1% delle importazioni; nello specifico, la variazione negativa dell’export è lievemente superiore a quella che si riscontra sia in Emilia-Romagna (-13,5%) sia in Italia (-15,5%) e, nel contempo, risulta maggiore del decremento che ha contraddistinto le esportazioni provinciali verso tutti i Paesi mondiali (-11%). In termini di incidenza percentuale sul totale, si rileva una riduzione del valore delle merci esportate verso il Regno Unito, che passa dal 6,9% del 30 settembre 2019 al 6,5% del 30 settembre (-0,4 punti percentuali in un anno); sostanzialmente stabile, invece, il peso delle importazioni (dall’1,9% del 30 settembre 2019 al 2% del 30 settembre scorso).

In sintesi, i principali prodotti import dal Regno Unito nell’anno 2019 (prima degli effetti della Brexit) sono stati i carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne (12,3% del totale); articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (9,4%); prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica (8,9%). I principali prodotti export, invece, verso il Regno Unito, nel 2019, sono stati, nell’ordine articoli sportivi (14,6% del totale); calzature (11,5%); tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (10,0%).

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