rotate-mobile
Economia

L'economia locale tiene ancora per ora. Ma nel 2023 è prevista l'inversione di tendenza. Manca la manodopera

Il sistema produttivo del territorio nei dati di metà anno, pur con tutte le difficoltà dovute allo scenario generale, fa registrare segnali positivi

Nonostante le difficoltà dell'economia locale, si registrano diversi indicatori positivi, con un aumento previsto per il 2022 del 3,1% in termini di ricchezza prodotta. Per il 2023, però, è prevista una inversione di tendenza. Giovedì la Camera di commercio della Romagna ha presentato i dati dell’Osservatorio economico, aggiornati con gli scenari Prometeia - ottobre 2022. La Camera di commercio della Romagna ha presentato i dati economici al 31 agosto scorso relativi con le ultime previsioni Prometeia per il 2022, rilasciate a ottobre. All’incontro erano presenti il Presidente della Camera, Carlo Battistini e il Capo della filiale di Forlì della Banca d’Italia, Giuseppe Genovese, che ha approfondito il tema del credito.

Il sistema produttivo del territorio nei dati di metà anno, pur con tutte le difficoltà dovute allo scenario generale, fa registrare segnali positivi. Molte delle principali variabili economiche, infatti, risultano in crescita: imprese attive e localizzazioni, produzione e fatturato manifatturiero, volume d’affari delle costruzioni, vendite del commercio al dettaglio, fatturato del settore turismo, esportazioni e presenze turistiche. Lo scenario è accompagnato dalla decisa riduzione delle ore di cassa integrazione, di cui occorre rimarcare il calo di quella ordinaria, ovvero quella più strettamente legata alla pandemia; aumenta, però, la Cig straordinaria, cioè quella maggiormente connessa alle crisi aziendali. Si riscontrano situazioni di difficoltà nel reperimento del personale, soprattutto a tempo determinato, in particolare nei servizi, dove il saldo attivazioni-cessazioni risulta essere positivo, invece, seppur di poco, nella provincia forlivese. Problematiche legate specificamente alle criticità meteo, che investono anche il settore agricolo, che ha dovuto fare i conti con una grave siccità estiva. Le ultime stime sono ancora positive e consentono un sostanziale recupero della situazione pre-covid (2019), pur con un incremento annuo inferiore a quello regionale e nazionale. Da evidenziare però che per il 2023 è prevista una sostanziale inversione di tendenza e in area negativa per tutti i livelli territoriali.

"Lo scenario generale, come ben sappiamo, è complesso. L’impennata dei costi energetici e dell’inflazione incidono in modo grave sul sistema imprenditoriale. È vero che alcune grandi imprese, soprattutto nel settore industriale, quest’anno batteranno addirittura il record nell’export, ma quelle più piccole, in particolare di commercio, ristorazione e servizi sociali, rischiano di non sopravvivere alla crisi energetica, non potendo aumentare troppo i costi a carico dei clienti – ha dichiarato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Il nuovo governo si trova di fronte a grandi sfide; in primo piano, quella di fronteggiare le criticità del sistema economico. Proprio al governo chiediamo che tra le misure anti-crisi che metterà in atto ci sia anche una moratoria sui prestiti, come venne fatto per l’emergenza pandemia. Se le banche vengono messe in condizioni di poter sospendere i rimborsi dei prestiti alle famiglie e alle imprese, queste avranno più liquidità e potranno pagare quello che si spera sia un temporaneo aumento delle bollette energetiche. Ci tengo a sottolineare e ringraziare ancora una volta tutti gli imprenditori e le imprenditrici del nostro territorio: è grazie a loro, alla loro capacità di adattarsi e reagire che, come dimostrano i dati, la nostra economia tiene e le stime sul valore aggiunto per il 2022 sono ancora positive”.

Lavoro

Forte flessione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-agosto 2022 (1,3 milioni di ore): -85,5%, infatti, rispetto ai primi otto mesi del 2021. Nello specifico, cala la CIG ordinaria (-83,8%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (82,4%), e quella in deroga (-95,7%, 7,5% del totale), mentre cresce la CIG straordinaria (+81,6%, 10,1% l’incidenza). Da evidenziare la diminuzione annua delle ore totali di CIG in tutti i settori economici; ore autorizzate che, nel periodo di analisi, si concentrano in netta prevalenza nel manifatturiero (86,3%), e, a seguire, ben distanziate, nelle costruzioni (4,1%) e nel commercio (3,3%). Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel 1° semestre 2022, grazie all’aumento delle posizioni in Agricoltura, Manifattura e Costruzioni e da quelle derivanti dal lavoro a tempo indeterminato: nel dettaglio, +206 unità.

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-agosto 2022 sono 2.898 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 482 euro (+3,0% sull’importo medio mensile 2021); 509 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 239 euro (+1,1% sull’importo medio mensile 2021).

I dati settore per settore

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/08/2022, è costituito da 36.632 imprese attive (sedi), in lieve aumento rispetto al 31/08/2021 (+0,3%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 94 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà delle imprese attive (il 56,7%) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 20,1% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,9% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti. In crescita il numero delle imprese artigiane (11.856 al 30/06/2022, +0,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente) mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (476 al 31/08/2022, -3,4% annuo).

Le start-up innovative a metà ottobre 2022 risultano 68 (+7,9% annuo); la maggior parte delle stesse (53 unità) opera nel macrosettore dei Servizi. In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.172 unità al 31/08/2022) risulta in flessione del 2,0% rispetto al 31/08/2021. Sul fronte della zootecnia (51,0% della PLV provinciale) si registra un prezzo in aumento per il pollo da carne (+50,1% media gennaio-settembre 2022 su medesimo periodo 2021), così come per le uova (+23,7% media gennaio-settembre 2022 su stesso periodo 2021). Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 31 agosto 2022, sono 91, in calo tendenziale (-1,1%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-settembre 2022, si rileva una contrazione delle quantità commercializzate (-27,6% sui primi nove mesi del 2021) ed una flessione del valore del pescato (-10,6%), che risulta pari a 3,9 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al secondo trimestre 2022, confermano i segnali positivi per produzione (+14,6% sul secondo trimestre 2021), fatturato (+19,3%), ordini interni (+13,3%) ed esteri (+35,2%); le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+17,0% e +22,0% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). La ripresa della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti, ad eccezione di quello del legno (-1,3%), con i maggiori incrementi che riguardano, nell’ordine, macchinari (+28,5%), calzature (+27,7%), prodotti in metallo (+15,6%) e mobili (+15,4%). In tale contesto si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+3,6%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva un lieve aumento della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/08/2022 (+0,3%, 3.439 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.811 unità a fine agosto 2022) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+3,2%), correlato ad una decisa espansione del volume d’affari nel secondo trimestre dell’anno, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +19,2% rispetto all’analogo periodo del 2021 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel secondo trimestre 2022, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,8%), grazie ai prodotti alimentari (+0,9%), mentre risulta sostanzialmente stabile il comparto non alimentare (+0,2%); riguardo alla dimensione, si riscontrano numeri positivi per la media e grande distribuzione (rispettivamente, +6,5% e +5,2%) e negativi per la piccola distribuzione (-2,9%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (3.873 unità al 31/08/2022) risultano in calo annuo dell’1,6%, così come la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 31/08/2022, 7.783 imprese (-1,0% rispetto al 31/08/2021).

Nel primo semestre 2022 crescono le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena (pari a 2.231 milioni di euro): +13,1% rispetto ai primi sei mesi del 2021, variazione inferiore a quella regionale (+19,7%) e nazionale (+22,5%). Aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti, con l’eccezione degli articoli sportivi (-2,0%, 6,1% del totale): +12,2% tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (9,6% dell’export), +16,3% i mobili (9,3%), +49,7% le navi e imbarcazioni (8,5%), +20,8% gli articoli in materie plastiche (5,5%) e +7,9% le altre macchine per impieghi speciali (macchine specifiche di utilizzo nei vari comparti manifatturieri) (5,5%); in crescita anche l’export nei principali Paesi, rappresentati da Francia (+13,2%, 15,9% del totale), Germania (+12,5%, 12,2%), Stati Uniti (+31,4%, 7,6%) e Spagna (+43,0%, 5,7%). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nel 1° semestre 2022 (+931 milioni di euro), ma in contrazione del 9,8% rispetto a quello fatto segnare nel periodo gennaio-giugno 2021.

Riguardo al turismo, le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.755 unità al 31/08/2022) risultano in diminuzione rispetto al 31/08/2021 (-1,0%). Positivi, invece, i dati provvisori relativi al movimento turistico che, nel periodo gennaio-agosto 2022, registrano una crescita annua degli arrivi del 28,6% e delle presenze del 24,9%. Gli aumenti, rispetto ai primi otto mesi del 2021, interessano sia la clientela italiana sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima. Nel dettaglio: +22,7% gli arrivi italiani e +18,0% le presenze nazionali, +76,7% gli arrivi stranieri e +71,2% le presenze estere. Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel secondo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+21,6% rispetto al secondo trimestre 2021, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere E-R). Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo dell’1,4% (948 unità al 31/08/2022), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.234 unità, -0,6%). Positivi invece, nel periodo gennaio-agosto 2022, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Ridolfi di Forlì: +85,2% di arrivi (17.999 unità) e +76,5% di partenze (19.200 unità).

Riguardo all’andamento del credito, al 31/08/2022 i prestiti totali ammontano a 11.393 milioni di euro, di cui il 58,4% erogato alle imprese. Rispetto al 31 agosto 2021 si rileva un incremento del 2,4% dei prestiti concessi; nel dettaglio, aumentano i prestiti alle imprese dello 0,4% e quelli verso le famiglie del 5,9%. Riguardo ai prestiti alle imprese, si registra un incremento verso il manifatturiero (+8,4%) e il macrosettore dei servizi (+1,0%) e una diminuzione verso le costruzioni (-2,9%). Si evidenzia, poi, la crescita annua dei depositi (+1,6%, 12.757 milioni di euro al 31 agosto 2022), anche se in rallentamento. L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2022, risulta pari al 2,7% (Emilia-Romagna: 2,1%, Italia: 1,9%), con un trend in calo; peggiora, però, il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia a fine giugno 2022 (1,5%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (0,8%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 17 marzo 2020 al 30 giugno 2022, in provincia di Forlì-Cesena sono state accolte 23.082 operazioni di finanziamento (9,1% del totale regionale), di cui il 40,6% riferite ad operazioni entro i 30mila euro, per un importo finanziato complessivo pari a 2.327 milioni di euro (101mila euro l’importo finanziato medio).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'economia locale tiene ancora per ora. Ma nel 2023 è prevista l'inversione di tendenza. Manca la manodopera

CesenaToday è in caricamento