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Economia San Mauro Pascoli

Distretto calzaturiero: innovazione e formazione l’arma in più nel cesenate

L’innovazione e la formazione sono strumenti che garantiscono la stabilità d’impresa e del distretto, i dati CNA lo dimostrano

Il distretto calzaturiero del Rubicone è indiscutibilmente un traino economico per il nostro territorio, oltre che un fiore all’occhiello riconosciuto in tutto il mondo. Eppure, senza considerarne l’indotto, le imprese che lo compongono sono relativamente poche (poco più di 130 tra i comuni di San Mauro Pascoli, Savignano e Gatteo), ma la loro sinergia e professionalità hanno garantito fatturati di tutto rispetto sia a livello nazionale, sia a livello internazionale.
 
Le dinamiche economiche degli ultimi anni hanno portato a una certa rotazione tra imprese che aprono e chiudono, con una contrazione del numero complessivo. Un trend, però, che merita di essere approfondito per essere compreso: se l’età media delle imprese è di tutto rispetto, circa 11 anni e mezzo, ci sono picchi che arrivano quasi al mezzo secolo. Le differenze, però, si notano se si considerano le imprese “storiche”, quindi di origine territoriale (oltre il 77% del totale), per le quali l’età media sale a oltre 13 anni, mentre sono le imprese di recente ingresso nel distretto, per lo più di etnia cinese (quasi il 23% del totale), a mostrare una volatilità maggiore, con l’età media che si abbassa verticalmente a circa 4 anni e mezzo.
 
“Crediamo di poter sostenere senza rischio di smentita – sottolinea Paolo Raggini, presidente di CNA Federmoda Forlì-Cesena – che le imprese che hanno consolidato la loro posizione nel tempo, sono quelle che hanno continuato a investire in innovazione di processo e tecnologica, oltre che nella formazione costante dei collaboratori”.
Oggi la convergenza tra le diverse tecnologie dell’ITC, della robotica, della stampa 3D, dell’Internet delle cose cominciano ad avere ricadute anche sulla filiera del tessile abbigliamento calzature, offrendo opportunità di sviluppo insospettate, quali ad esempio il potenziamento delle capacità di customizzazione e personalizzazione del prodotto, la co-progettazione con il cliente, la maggior integrazione fra prodotti e servizi. L’innovazione, pertanto, implica la creazione di nuovi modelli di business che coinvolgono la filiera nel suo complesso. Diventano quindi fondamentali percorsi di formazione e potenziamento all’interno delle imprese, anche per le micro e piccole.
 
“Sta lì il segreto – prosegue Gessica Lombardi, portavoce di CNA Emilia Romagna calzaturieri - perché la moda, la calzatura in generale sono fortemente collegati a una ricerca costante in materiali e modalità di realizzazione, che riguardano tutto il settore. A questa tipologia di imprese serve certamente strategia e appartenenza formalizzata in filiera, così come serve che il territorio all’interno del quale operano continui a fungere da sostegno esterno; questi elementi sono tanto più necessari, quanto più ci si rende conto di dover abbandonare il vecchio modo di competere basato sul prezzo.”
 
Questi importanti temi saranno trattati, assieme ad altri, in un importante evento promosso a livello nazionale da CNA Federmoda sul tema “Made in Italy: valore Economico, Sociale, Etico – Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, formare…Etica!”, che quest’anno si terrà nel nostro territorio (Cesenatico e San Mauro Pascoli) il 24 e 25 maggio.

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