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CRC e Carim incorporate in Credit Agricole, nessun esubero tra il personale

Mobilità territoriale contenuta e nessun esubero. È il risultato per i sindacati l’accordo siglato stanotte con Cariparma Crédit Agricole

Mobilità territoriale contenuta e nessun esubero. È il risultato per i sindacati l’accordo siglato stanotte con Cariparma Crédit Agricole sulle ricadute dell’incorporazione delle tre Casse di Rimini, Cesena e San Miniato. “L’accordo firmato stanotte – ha detto Fabrizio Tanara, Coordinatore FABI Cariparma Crédit Agricole - conclude positivamente una trattativa lunga e complessa che ha visto la FABI impegnata nella tutela dei 2.000 lavoratori coinvolti. Grazie all’ottenimento del trasferimento di attività nei territori delle tre banche, siamo riusciti a contenere la mobilità territoriale straordinaria (dalle banche “Fellini” a Parma) entro dimensioni accettabili (150 persone), con la previsione di adeguati trattamenti economici. Anche il raccordo dei trattamenti contrattuali delle tre banche con le normative esistenti in Cariparma, è stato realizzato in modo equilibrato, così da evitare squilibri tra i colleghi, che a decorrere dal 2019 torneranno a percepire, sia pure con gradualità, il premio aziendale, allineandosi progressivamente ai trattamenti esistenti nella capogruppo. L’accordo stabilisce anche un aumento dell’erogazione giornaliera prevista per i colleghi del Consorzio (Crédit Agricole Group Solutions) che saranno impegnati nella gestione dei processi di migrazione delle procedure informatiche. Nonostante le oggettive difficoltà che hanno contrassegnato la trattativa- ha concluso Tanara - la FABI del Gruppo Crédit Agricole ha saputo ottenere ancora una volta un buon risultato per i colleghi”.
 
Nello specifico l’accordo stabilisce che il rapporto di lavoro del personale delle banche romagnole, sia impiegati sia quadri direttivi, prosegua senza soluzione di continuità alle dipendenze di Cariparma Crédit Agricole. Confermata poi l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Credito, con il mantenimento per i lavoratori anche di inquadramento, anzianità di servizio, ferie, ex festività e banca ore maturati alla data della fusione. Anche i part time proseguiranno alle stesse condizioni sino alla naturale scadenza già fissata, salvo eventuali adeguamenti di orario.
 
Contenuto il ricorso alla mobilità territoriale e i distacchi verso altre società del Gruppo. Per i lavoratori che usufruiscono della legge 104, per quelli con un’invalidità superiore al 60% o per donne in gravidanza o in fase di allattamento, ogni provvedimento di mobilità territoriale, anche di “corto raggio”, sarà soggetto a consenso preventivo. Ferme le previsioni del CCNL, in caso di trasferimento senza cambio di residenza, sarà previsto un alloggio e un riconoscimento economico per spostamenti superiori ai 120 km e indennità per le fasce comprese tra i 60 e i 120 km. L’Azienda nel disporre i provvedimenti di mobilità territoriale straordinari considererà prioritariamente le domande di trasferimento volontarie e accoglierà le richieste di rientro motivate da situazioni di grave e comprovata difficoltà personale e familiare.
 
Saranno erogati percorsi di riconversione e riqualificazione che si divideranno tra interventi formativi e affiancamenti operativi, tenendo conto delle competenze e conoscenze già acquisite.
 
L’accordo tocca anche aspetti relativi alla previdenza complementare e all’assistenza sanitaria. Per quanto riguarda quest’ultima, i lavoratori manterranno i livelli di contribuzione previsti dalle loro banche fino al 1 gennaio 2020 quando sarà applicato il sistema vigente in Cariparma Crédit Agricole. Il personale potrà iscriversi al Fondo Pensione entro il 31 dicembre 2018 con garanzia di continuità contributiva o trasferire la propria posizione previdenziale altrove. I lavoratori che accederanno alle prestazioni erogate dal fondo di solidarietà entro il 1 gennaio 2019 manterranno l’iscrizione all’attuale regime di previdenza complementare con continuità retributiva.
 
Dal 1 giugno azienda e sindacati daranno il via a una Commissione tecnica congiunta per realizzare gli obiettivi dell’intesa entro la fine di novembre e si incontreranno ogni due mesi fino alla fine dell’anno e poi ogni 6 per verificare gli effetti prodotti dall’accordo.

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