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CRC, debutta il bilancio 2016: le perdite passano da 252 milioni a 65 milioni

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio presieduto da Carmine Lamanda ha approvato il progetto di Bilancio 2016

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio presieduto da Carmine Lamanda ha approvato il progetto di Bilancio 2016 che ha dato il via al percorso di rinnovamento della banca. Un percorso che parte dalla sottoscrizione di 280 milioni di euro di aumento di capitale da parte dello Schema Volontario del Fondo Interbancario e dal Piano Industriale 2016-2019, atto a dare credibilità alle prospettive della Cassa.
 
Il bilancio del 2016 vede dunque i margine operativo, al lordo degli oneri non ricorrenti, a 33,3 milioni di euro, in linea con gli obiettivi contenuti nel Piano Industriale. L’esercizio 2016 si chiude con una perdita di 65,9 milioni di euro (rispetto ai 252 di perdita del 2015): hanno inciso in misura rilevante gli oneri straordinari di ristrutturazione. La raccolta da clientela ammonta a 5,182 miliardi e risulta in contrazione rispetto al 2015, ma stabile se paragonata al primo semestre 2016. La raccolta gestita è in crescita di 43 milioni di euro, segnando un +3,24% rispetto all’anno precedente.
 
La copertura dei crediti deteriorati è del 52,2% (65,1% sofferenze e 35,7% inadempienze probabili).       Gli indici di liquidità e solidità patrimoniale si attestano di sopra dei limiti minimi indicati da Banca d’Italia con CET 1/Tier1 al 10,04% e Total Capital Ratio al 12,24%.
 
“I risultati dell’anno 2016 – sottolinea Bruno Bossina, Direttore Generale di Cassa di Risparmio di Cesena – riflettono le azioni che la banca ha messo in atto per intraprendere in maniera sostenibile il proprio percorso di rilancio. Un rilancio che parte proprio dagli interventi di forte discontinuità del Piano Industriale 2016-2019, che ha costituito uno dei presupposti fondamentali per l’aumento di capitale di 280 milioni di euro dello Schema Volontario del FITD”. “È stato il primo intervento dello Schema Volontario per garantire la continuità aziendale di una Banca esposta al rischio di dissesto. Ciò è avvenuto in un contesto difficile, di incertezze economiche ed istituzionali”, commenta Carmine Lamanda, Presidente di Cassa di Risparmio di Cesena. “La scelta del Fondo in ordine alla Cassa di Risparmio di Cesena – prosegue il Presidente- ha concorso non poco a recuperare un quadro di affidabilità oltre la nostra dimensione” – commenta Lamanda.
 
Conto economico
 Nel 2016 il margine operativo, al lordo degli oneri non ricorrenti, è stato di 33,3 milioni di euro in linea con gli obiettivi contenuti nel Piano Industriale. L’esercizio trascorso è stato caratterizzato da una contrazione generale dei ricavi da attribuire soprattutto alla debolezza del margine di interesse (-16,1%) ascrivibile ai livelli dei tassi di sistema ai minimi storici. Il margine di intermediazione ha registrato un decremento del 26,4% rispetto all’anno precedente attestandosi a 121,7 milioni di euro, risentendo anche del minor apporto dell’utile da negoziazione (-26,0 milioni).
 
L’andamento dei costi invece evidenzia un consistente risparmio da ricondurre alle spese amministrative che, grazie all’incisiva azione di monitoraggio e intervento di razionalizzazione, hanno registrato una diminuzione di 3,3 milioni di euro rispetto al 2015.
 
Il 2016 si è concluso con una perdita di 65,9 milioni di euro, rispetto ai 252 milioni di perdita del 2015; hanno influito in misura significativa gli oneri straordinari sostenuti per gli interventi di efficienza organizzativa tra cui l’accordo sindacale – frutto di una trattativa costruttiva tra le parti – che prevede l’uscita volontaria di 128 persone nel corso del 2017 e di 28 nel 2018, oltre la razionalizzazione della rete territoriale con la chiusura di 27 filiali non strategiche.
 
Andamento della gestione -  Raccolta clientela
La dinamica della raccolta nel 2016 è stata caratterizzata da un suo riposizionamento verso forme di risparmio gestito al fine di favorire la diversificazione dei portafogli della clientela. In tale contesto la raccolta gestita è incrementata del 3,24% rispetto all’anno precedente. L’aggregato complessivo ammonta a 5,182 miliardi di euro (-17,39% sul 2015); la flessione dei volumi rispetto all’anno precedente si è concentrata principalmente nel primo semestre del 2016; la flessione rispetto al 30.06.2016 è infatti contenuta al -0,99%.
 
Impieghi clientela
Nel 2016 sono stati erogati complessivamente 151 milioni di euro, di cui 114,6 milioni direttamente attraverso mutui. Il saldo degli impieghi, al netto dei fondi rettificativi, è pari a 2,576 miliardi (-13,81%). La copertura dei crediti deteriorati si attesta complessivamente al 52,2%. Nel dettaglio, la copertura delle sofferenze è del 65,1% e quello delle Inadempienze Probabili è del 35,7%.
 
Patrimonio e Ratio patrimoniali

 Il patrimonio netto del Gruppo, al netto della quota di pertinenza di terzi, ammonta a 322,1 milioni di euro, rispetto ai 107,8 milioni di fine 2015. Al 31.12.2016 gli indici di solidità patrimoniale di Cassa sono al di sopra dei limiti minimi indicati da Banca d’Italia con CET 1/Tier1 al 10,04% e Total Capital Ratio pari al 12,24%
 
I risultati del Bilancio 2016 saranno presentati agli azionisti in occasione della prossima Assemblea del 27 aprile 2017.

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