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Economia

Crack Sapro, Confcommercio: "Non c'entriamo nulla"

Patrignani: "E' bene non fare di tutt'erba un fascio e, nel citare i responsabili di questo tragico fallimento non solo economico ma politico dell'intero sistema, non includere anche chi è immune"

"La vicenda di Sapro - scrive Corrado Augusto patrignani di Confcommercio - nelle sconcertanti pieghe in cui è emersa e continua ad emergere dagli atti la gestione di questa società protagonista di un crack senza eguali nella storia del nostro territorio, si configura come un fallimento clamoroso della nostra classe dirigente provinciale, con ripercussioni su tutta la comunità, economiche e di immagine".

"Secondo una vulgata che rischia di essere considerata veritiera ma che va a onor del vero crorretta e rettificata, come ha fatto di recente anche Stefano Angeli del Pli, viene attribuito anche alle associazioni di impresa la responsabilità del fallimento di Sapro. Credo sia doveroso rimarcare da parte nostra che Confcommercio cesenate non era presente all'interno del consiglio di amministrazione di Sapro e che, per
quel che mi compete come presidente della associazione, ho più volte messo in discussione l'operato di Sapro, ben prima che assumesse nitidi contorni la vicenda del crack, in quanto a nostro avviso stava tradendo la mission per la quale questa società era stata realizzata".

"E' bene - in una materia così importante - non fare di tutt'erba un fascio e, nel citare i responsabili di questo tragico fallimento non solo economico ma politico dell'intero sistema, non includere anche chi è immune da responsabilità evitando di parlare genericamente di associazioni di categoria".

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