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Coronavirus, a Confcommercio i conti non tornano: "Calano i ricoverati, perché si torna in arancione?"

"Sulla base dei dati, ci spiegate perché a Cesena e in Emilia Romagna dovremmo andare in zona arancione? Noi non lo abbiamo capito"

"Ci spiegate perché rischiamo di andare in zona arancione?". Lo chiede Fipe Confcommercio cesenate ristoratori e baristi, attraverso le voci dei rispettivi presidenti Vincenzo Lucchi e Angelo Malossi, che fanno eco alla domanda posta anche da Confcommercio regionale. 

"Sin dall’inizio della pandemia - affermano i presidenti Fipe cesenati - il criterio legato alla definizione di restrizioni, sia di spostamenti che per le attività economiche, è stato sempre ancorato principalmente alla pressione ospedaliera legata ai reparti covid e di terapia intensiva. Per questa motivazione, fra la prima e la seconda ondata, si sono fatti investimenti importanti, e in particolare nella Regione Emilia-Romagna, per aumentare la capacità ricettiva e di servizio per i malati di covid. Nei successivi Dpcm sono stati individuati come parametri fondamentali di soglia d’allarme: il 30% di occupazione per le terapie intensive e il 40% di occupazione per i posti covid ospedalieri. Partendo da questi presupposti, si è anche definito che le scelte legate alle restrizioni tra i diversi livelli di colore dipendevano dall’impatto che l’apertura o la chiusura di certe attività economiche avevano sugli andamenti epidemiologici e dei ricoveri. E’ nota a tutti l’estrema complessità di analisi dei 21 parametri che vanno a determinare le scelte di inserire le varie Regioni in una zona di un colore piuttosto che di un altro".

"La sostanziale differenza fra la zona gialla e la zona arancione - proseguono i presidenti - è data dall’impossibilità di muoversi fra Comuni e dalla chiusura imposta ai pubblici esercizi. Ebbene lunedì primo  febbraio 2021: per l’Emilia-Romagna primo giorno di passaggio in zona gialla dopo un periodo in zona arancione, i dati ufficiali fonte Agens davano 207   posti in terapia intensiva su 757 (pari al 27%), 2181 posti occupati in reparti covid su 6126 (pari al 36%). A quasi tre settimane di zona gialla e di apertura dei pubblici esercizi, i dati al 18 febbraio 2021 sono i seguenti: 181 posti in terapia intensiva su 757 (pari al 24%) - 1890 posti occupati in reparti covid su 6126 (pari al 31%)* Dopo quasi tre settimane di riapertura dei pubblici esercizi sono sensibilmente calati sia i posti occupati in terapia intensiva sia quelli in reparti Covid. Sulla base di questi dati, ci spiegate perché a Cesena e in Emilia Romagna dovremmo andare in zona arancione? Noi non lo abbiamo capito".

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