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Economia

Confesercenti: "Profondamente delusi e amareggiati dal decreto del governo"

"Le aperture di negozi, pubblici esercizi e attività di servizio alla persona andavano anticipate rispetto a quanto comunicato dal Presidente del Consiglio"

"Siamo profondamente delusi e amareggiati dal Decreto del Governo del 26 aprile: serviva più coraggio. È ormai chiaro a tutti che, almeno per qualche tempo, dovremo convivere con il Coronavirus: per questo le aperture di negozi, pubblici esercizi e attività di servizio alla persona andavano anticipate rispetto a quanto comunicato dal Presidente del Consiglio". Così Cesare Soldati, presidente Confesercenti Cesenate.

"Non una parola sulle attività turistiche e sui mercati ambulanti. Servono indicazioni chiare sulle misure igienico sanitarie adeguate per aprire le attività in sicurezza. L’immagine delle città desolate deve far riflettere sull’importanza economica e sociale che il commercio svolge nelle nostre comunità. Trascorsi due mesi dalla chiusura generalizzata delle attività le risposte concrete sono veramente poche e insufficienti: 600 euro di bonus, attraverso un sistema macchinoso e lo slittamento di alcuni tributi. Ci vuole ben altro se vogliamo che le città tornino a vivere e per evitare il collasso economico del Paese".

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