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Economia

Confcommercio Sport Cesena: "Palestre riaperte ma senza docce e con spogliatoi contingentati"

“Il sindacato Sport Confcommercio – spiega Massimo Manuzzi, presidente del sindacato dello Sport Confcommercio Cesena - è al lavoro per accompagnare le imprese così colpite in quella che ci auguriamo sia l’ultima fase della traversata"

La riapertura delle palestre private e di quelle delle associazioni sportive cesenati è avvenuta il 24 maggio, dopo una lunghissima, interminabile stasi, da ottobre sino appunto a pochi giorni fa. “Avevamo riaperto a giugno del 2020 dopo il lockdown – afferma Massimo Manuzzi, presidente del sindacato dello Sport Confcommercio Cesena (affiancato nel direttivo da Alan Baroncini, Luca Piancastelli, Cristian Fusaroli Casadei e Michele Cantori). Ma l’estate non è la stagione ideale per riprendere l’esercizio del mestiere al chiuso – prosegue – e a settembre si incominciò a raccogliere le iscrizioni, poi a ottobre tutto si bloccò . Una annata persa. Ora si ripropone uno scenario analogo, ma con una variante decisiva in senso positivo: ci sono le vaccinazioni in corso e l’auspicio è che in autunno si prosegua in continuità dopo la ripresa estiva, senza altre ondate di Covid-19. Detto questo, però, bisogna ribadire alcuni concetti fondamentali, per non offrire un quadro troppo edulcorato della situazione. Le docce non si possono usare, gli spogliatoi
hanno un accesso contingentato e quindi le strutture, per lo più ora che arriva il caldo, sono in difficoltà a ripartire con l’utilizzo degli spazi al chiuso. C’è chi svolge attività all’aperto, anche usufruendo degli spazi messi a disposizione dal Comune ma soprattutto per far vedere che è sul mercato, per rifidelizzare la clientela, per marcare il territorio in attesa della ripresa di settembre, confidando sulle vaccinazioni e sull’uscita dall’emergenza pandemica”.

“Purtroppo i ristori per la categoria, pur falcidiata dalle chiusure, sono stati minimi e solo per la parte commerciale dell’attività, non per quella istituzionale – prosegue Manuzzi - mentre invece registriamo dati inequivocabili che comprovano quanto sarebbero stati dovuti. Il 40% delle palestre non ha riaperto e il 20% lo ha fatto con riserva vale a dire con l’acqua alla gola in attesa di rilanciarsi, con non poca fatica”. “Il sindacato Sport Confcommercio – conclude il presidente Manuzzi - è al lavoro per accompagnare le imprese così colpite in quella che ci auguriamo sia l’ultima fase della traversata - conclude Manuzzi -: paradossalmente direi che esserci costituiti come sindacato durante la pandemia è stato un bene, così le imprese sono meno sole e il nostro banco di prova è di offrire consulenze, rappresentanza e vicinanza per attraversare il guado e fare parte di una grande famiglia come Confcommercio ci aiuta molto”.

“Siamo stati e siamo accanto a questa importante categoria - afferma il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - in questi lunghi mesi di chiusura e fatto di tutto garantire la sopravvivenza delle nostre attività, e per questo servono indennizzi parametrati alle effettive perdite di fatturato perché senza liquidità non possono sostenere le spese per il mantenimento delle strutture, per i dipendenti e collaboratori. Abbiamo anche chiesto l'istituzione di un bonus riapertura per sostenere le nostre attività in vista della ripresa, considerato che non hanno incassato praticamente niente da mesi. Le palestre sono promotrici di sport e salute e vanno salvaguardate”.
 

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