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Confcommercio cesenate a Roma: "Chi ci governa deve avere coraggio"

Nel suo intervento all'Assemblea Generale il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha toccato molti temi: dal fisco al lavoro, dalle riforme al turismo fino al costo della burocrazia e ai ritardi della Pubblica Amministrazione

Con cappellini e bandiere made in Cesena che hanno festosamente colorato l'Auditorium della Conciliazione, Confcommercio cesenate è la stata l'organizzazione territoriale con il gruppo più numeroso di tutt'Italia presente alla Assemblea nazionale della Confederazione che si è svolta mercoledì a  Roma. Un gruppo di 110 imprenditori, capitanato dal presidente Corrado Augusto Patrignani, dai membri di giunta Giancarlo Andrini, Alverio Andreoli, Angelo Malossi, dal direttore Giorgio Piastra, dal vicedirettore Alberto Pesci,- dai presidenti di delegazione e da tanti piccoli imprenditori di commercio, turismo e terziario.

Nel suo intervento all'Assemblea Generale il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha toccato molti temi: dal fisco al lavoro, dalle riforme al turismo fino al costo della burocrazia e ai ritardi della Pubblica Amministrazione. "Fare impresa in Italia non deve significare farlo nonostante tutto". "Se chiudono le imprese chiude l'Italia". "Bloccare l'Iva senza se e senza ma": ecco alcuni degli slogan più significativi scanditi dal leader di Confcommercio nazionale.

Si sono registrate contestazioni e fischi, pur nel complesso contenuti, durante l'intervento del ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, specie nel passaggio relativo all'aumento di un punto dell'Iva che Confcommercio ha chiesto di non applicare.  "La volontà di farlo resta ma non posso dirvi che saremo in grado di farlo", ha detto Zanonato parlando dell'ipotesi di evitare l'aumento di un punto dell'iva, sollevando così i fischi della platea. "Il corrispondente gettito - ha aggiunto - è già nel bilancio dello stato e quindi per farlo dobbiamo trovare 2 miliardi".

Il presidente di Confcommercio cesenate Corrado Augusto Patrigiani è stato intervistato da Rai Due all'uscita dall'assemblea. "I brusii e i fischi - ha detto - credo abbiano una spiegazione comprensibile: le imprese hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile, a anche di più. Chi ci governa, come ha detto il nostro presidente Sangalli, deve avere più coraggio e ambizione per rimettere in moto l'Italia produttiva, la crescita e l'occupazione, senza tergiversare e cincischiare".

"Non chiediamo la carità ma scelte coraggiose che liberino le energie, ancora tante, dell'Italia produttiva e migliore - ha scandito Patrignani -. I nostri cento affiliati cesenati si sono svegliati alle tre per essere a Roma, rinunciando a un giorno di lavoro, in una situazione come quella che stiamo vivendo. Una grande dimostrazione di attaccamento associativo, di fiducia e di speranza, che ci spinge spinge ad avere ancora fiducia, ma chi ci governa dare risposte subito".

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