Una banca pubblica a supporto delle piccole imprese. L’ha riproposta il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, rimarcando la necessità di un provvedimento per tutelare le esigenze di credito delle piccole e medie imprese, sulla scia della vecchia Artigiancassa che ha operato proficuamente per cinquant’anni, fino al 1996, prima della privatizzazione.

“La considerazione di fondo avanzata dal nostro presidente di Confartigianato Merletti – sottolinea il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena formato da Stefano Ruffilli, Marcello Grassi e Daniela Pedduzza – è che senza credito le piccole imprese soffocano. In particolare il credito sotto i 50mila euro, di cui sovente hanno necessità le piccole imprese anche del nostro territorio per i loro investimenti e per le necessità di gestione e d’impresa ordinari, è un’area di business a fallimento di mercato. Alle banche non conviene fare piccoli prestiti perché i costi di istruzione della pratica sono maggiori delle entrate. Più che degli istituti, naturalmente, la colpa è della rigida regolazione a cui sono sottoposti. Le banche, questo il problema, non hanno un ritorno sufficiente dal credito alle piccole imprese. I Confidi svolgono un’opera meritoria per facilitare l’accesso al credito delle piccole imprese e rappresentano un punto di forza, ma non bastano. Serve un istituto di natura pubblica come ne esistono in Francia, Germania, Regno Unito e Danimarca. Una banca pubblica a supporto delle piccole imprese: si tratta di un modello compatibile con le norme Ue”.