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Confartigianato per le imprese locali: "Sostenere gli appalti a chilometro zero"

"In queste fasi più che mai l’efficacia della rappresentanza – mette in luce il Gruppo di Presidenza - si misura dalla capacità dl essere utili agli iscritti"

L’urgenza per Confartigianato Cesena e le piccole imprese resta la gestione della crisi Covid. “In queste fasi più che mai l’efficacia della rappresentanza – mette in luce il Gruppo di Presidenza - si misura dalla capacità dl essere utili agli iscritti, anche con proposte concrete per uscire dalla crisi. Il nostro primo obiettivo  è far capire in profondità l’importanza delle piccole imprese nel nostro Paese perché troppo spesso si ricorda che il 94% delle attività ha meno di 10 dipendenti, ma poi non sempre si fanno politiche coerenti. La Confederazione ne ha portate avanti 44 nel confronto con il governo sul Recovery Fund, fra le quali è contenutala proposta di creare i presupposti per appalti a chilometro zero che facciano lavorare le imprese locali. Oggi la chiamata diretta può avvenire per commesse fino a 150 mila euro. La nostra richiesta è che si raddoppi fino ad arrivare a 300 mila. Più in generale ci aspettiamo che il Recovery plan affianchi agli investimenti riforme coraggiose, a partire da fisco, credito, burocrazia. Nell’immediato le altre emergenze più forti si chiamano liquidità e patrimonializzazione”.

"I piccoli prestiti sono considerati dalle banche un segmento di attività “a fallimento di mercato”, ha rimarcato il nostro presidente nazionale Granelli – aggiunge il Gruppo di Presidenza -. perciò la Confederazione caldeggia la necessito di prefigurare nuovi strumenti, come i “bond di territorio” le banche potrebbero emettere obbligazioni che servano a raccogliere risorse, anche in collegamento con associazioni di categoria, da impiegare nel l’erogazione di finanziamenti alle imprese mediante reti a dimensione territoriale". “Un'altra sfida - osserva il Gruppo di Presidenza - è l'allineamento alla normativa europea che permette alle imprese di definirsi artigiane fino ai 49 addetti (oggi il limite varia a seconda delle lavorazioni, si parla di 9 dipendenti per quelle in serie. Il criterio per cui un’azienda si possa dire artigiana dovrebbe essere legato all’unicità dei prodotti, pertanto rifiutiamo la ghettizzazione delle imprese a partire da criteri dimensionali".

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