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Confartigianato: "Occupazione? Giocare la carta dei progetti di comunità"

""Come nasce e si declina un progetto di comunità? Se c'è un problema, i vari soggetti si mettono insieme condividendo pezzi di strada per affrontarlo e risolverlo con ricadute positive sul territorio. Questo è stato il messaggio anche del nostro Confartigianato day"

Con l'inizio dell'anno scolastico,  lunedì è stato il primo giorno di scuola anche per Bottega Scuola, un progetto senza precedenti sul territorio e tra i primi in Italia sotto la regia di cinque soggetti promotori (Confartigianato Federimpresa Cesena, Fondazione Romagna Solidale, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Centro di Solidarietà della Provincia di Forlì-Cesena e Fondazione Almerici).
Dieci giovani non occupati verranno formati per sei mesi in altrettante imprese dei settori meccanico e del restauro sotto la guida di un maestro artigiano dopo un periodo di formazione e collaborazione con istituto professionale Comandini di Cesena e  liceo artistico di Forlì.

"Proprio sul bisogno di progetti di comunità come questo - spiega Stefano Bernacci segretario di Confartigianato -, che ambiscano ad essere inseriti nel circuito delle migliori prassi formative a disposizione del territorio, volevo proporre una breve riflessione. In una situazione seriamente precaria sotto il profilo occupazionale specie per i giovani, con un'assai difficoltosa tenuta da parte delle piccole imprese, con mestieri dell'artigianato che rischiano di indebolirsi fino addirittura all'estinzione, serve anche sul versante formativo un concorso di forze per realizzare progetti di comunità, facendo squadra non con patti calati dall'alto ma mettendosi insieme dal basso per valorizzare il tanto di sano e positivo che c'è nel territorio.
Il privato sociale esprime per fortuna qui da noi risorse straordinarie che, unite, possono diventare il valore aggiunto del territorio".

"Come nasce e si declina un progetto di comunità? Se c'è un problema, i vari soggetti si mettono insieme condividendo pezzi di strada per affrontarlo e risolverlo con ricadute positive sul territorio. Questo è stato il messaggio anche del nostro Confartigianato day del giugno scorso: bisogna partire dal basso, valorizzando le eccellenze delle imprese da cui far scaturire politiche innovative.  Confartigianato ha un background in questo settore avendo investito prima nella Scuola per genitori, poi nel nuovo grande progetto del Campus d'Impresa partendo dal valore della persona, caposaldo di un'associazione di ispirazione cattolica fortemente impegnata nel sociale".

"I progetti di comunità sono di tutti, aperti e replicabili: l'anno prossimo gli allievi di Bottega Scuola potranno essere di più e i promotori stessi aumentare, se questo modello di tirocinio formativo si rivelerà utile alla comunità, come crediamo. Sarebbe stato certamente più semplice e sbrigativo inserire dieci giovani in laboratorio con semplici vaucher, ma non sarebeb stato un progetto di comunità: a Bottega Scuola ragazzi e imprenditori (nei panni di formatori maestri artigiani) formano un tutt'uno, un gruppo che si raccorda con le scuole del territorio e i promotori  innescando un circuito aperto di sinergie innovative fra diversi soggetti".

"L'anello che chiude il cerchio nel nostro caso è il fare artigiano dei mestieri della tradizione che si innovano per essere al passo con i tempi. In un testo che dovrebbe essere consigliato ai ragazzi delle nostre scuole,  “L'uomo artigiano” di Richard Sennet, viene decantata la straordinaria modernità dell'homo artifex, che persegue per sé, per la propria personale soddisfazione ma anche per la comunità, la ricerca dell'opera più vicina possibile alla perfezione, prerogativa del fare (e dell'essere) artigiano. Il buon lavoro fatto con arte, sapienza manuale e conoscenza per metterlo a servizio della collettività, contro la mediocrità e il “basta sia fatto”".

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